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Cronaca Anzola dell'Emilia

Sabotaggio linea Alta Velocità Bologna: gancio arresta i treni, avvenne già nel 2004

Si segue la pista anarchica. Un pezzo metallico messo sulla linea sarebbe la causa del guasto a un Eurostar, che ha gettando in tilt la circolazione: tecnica 'collaudata', figura nei manuali anarco-insurrezionalisti

Un sabotaggio ai danni della linea ad Alta velocità architettato da un gruppo anarchico la probabile causa dietro il guasto di un treno Eurostar - partito da Milano e diretto a Bologna - registrato questa mattina. Danneggiato il pantografo del Frecciarossa 9501 per colpa di un pezzo metallico, forse un gancio a uncino, posizionato sulle linee aeree tra le stazioni di Ponte Samoggia e Anzola Emilia. E' questa l'ipotesi più accreditata dagli inquirenti, in queste ore al lavoro appunto per appurare l'origine del guasto al convoglio, da subito parso non accidentale.

CIRCOLAZIONE IN TILT,  MA SICUREZZA NON A RISCHIO. Per effettuare i rilievi del caso i passeggeri del treno interessato sono stati fatti scendere nella stazione del capoluogo emiliano e trasferiti su un altro treno. Il sabotaggio ha causato forti disagi agli utenti di Trenitalia: diversi i ritardi, anche fino a 30 minuti, registrati sulla linea, dove i treni viaggiano su un solo binario.
"La manomissione alla linea di alimentazione elettrica dell'Alta Velocità Milano-Bologna di questa mattina - tuttavia, precisa Ferrovie dello Stato - non ha mai comportato problemi alla sicurezza della circolazione ferroviaria". L'unica conseguenza "é stata la sospensione della circolazione dovuta all'indisponibilità dell'infrastruttura per il danneggiamento della linea elettrica". La circolazione è stata infatti interrotta dalle 6.30 alle 12.30 sul binario in direzione nord.

PRECEDENTE NEL 2004. Una tecnica di sabotaggio - quella ipotizzata dagli inquirenti - non nuova, che sarebbe riconducibile all'area anarchica. Un tentativo analogo sulla linea ferroviaria Bologna-Firenze, infatti, venne alla luce il giorno di Ferragosto 2004. L'inchiesta giudiziaria, aperta contro ignoti per attentato alla sicurezza dei trasporti con l'aggravante della finalità eversiva, fu poi archiviata. All'alba del 24 gennaio 2007, poi, la Polfer trovò un gancio collegato con una corda alla linea di alimentazione della tratta ferroviaria Milano-Bologna, dopo che il macchinista di un convoglio, transitando verso le tre nella zona di Lavino di Mezzo - la stessa del deragliamento avvenuto sabato scorso - aveva udito un forte colpo; il treno non aveva comunque riportato né danni né ritardi. Vicino al luogo del tentato sabotaggio del 2004 - all'uscita dalla galleria Pian di Setta di Grizzana Morandi, sul versante bolognese - fu trovato un pacco di volantini in cui si faceva riferimento ad anarco-insurrezionalisti arrestati, tra cui quelli per attentati a Roma e Viterbo. E fu proprio quella scoperta ad avvalorare la tesi di un sabotaggio (inizialmente si pensò a una bravata o ad un brutto scherzo). In ogni caso fu decisiva la prontezza di un macchinista che, alla guida di un convoglio di passaggio verso le 10 del 15 agosto 2004, notò che qualcosa non andava. Gli inquirenti evidenziarono che i ganci usati per il sabotaggio non si trovavano in commercio, ma erano stati fabbricati ad hoc da mani esperte. Inoltre un moschettone impediva che il manufatto, tinto di nero per non farlo luccicare, cadesse accidentalmente. Nel secondo caso, invece, le indagini appurarono che il gancio era stato acquistato e non fabbricato. Si trattava di un gancio di acciaio lungo venti centimetri, collegato a una corda di nylon scoro di circa due metri e mezzo, che a sua volta (con un'anella) era collegata alla linea di alimentazione. Al passaggio del treno il gancio, che pendeva, probabilmente avrebbe dovuto agganciare la linea aerea del treno, provocando la rottura dei cavi. Cosa che però non avvenne. Le modalità per compiere queste azioni sono state descritte negli anni anche in manuali anarco-insurrezionalisti, come quello intitolato 'Ad ognuno il suo. 1000 modi per sabotare questo mondo'.

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