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Cronaca

Truffa all'Inps: stanati 4 'furbetti', incassavano le pensioni dei parenti deceduti da anni

Hanno intascato un importo complessivo di oltre 190 mila euro. Emesso decreto di sequestro per l'equivalente delle somme illegittimamente incassate. In due anni la GDF ha scovato altri 15 casi analoghi

Hanno incassato le pensioni dei parenti deceduti da tempo, per un importo complessivo di oltre 190 mila euro. Così in quattro sono finiti nei guai a conclusione dell’operazione “OFF-LINE”, condotta dalla Guardia di Finanza di Bologna in collaborazione con la Direzione Centrale Audit dell’INPS.

I quattro 'furbetti' sono stati denunciati  e il GIP del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura della Repubblica felsinea, ha emesso un decreto di "sequestro preventivo per equivalente delle corrispondenti somme di denaro illegittimamente intascate", eseguito dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo emiliano al fine di sottrarre alla disponibilità degli indagati l’illecito profitto.

LE INDAGINI. All’esito delle attività di polizia economico-finanziaria, i finanzieri hanno infatti scoperto che i quattro, tre uomini e una donna, tutti residenti nella città delle due torri, nascondendo all’INPS il decesso delle rispettive madri avvenuto nel 2012 (e in un caso nel 2013), hanno beneficiato indebitamente delle loro pensioni.
Le Fiamme Gialle hanno accertato, più in dettaglio, che i quattro denunciati, delegati ad operare sui conti correnti bancari e libretti postali dei congiunti estinti, hanno potuto contare, rispettivamente, su accrediti pensionistici complessivi di circa 73mila, 57mila, 45mila e 17mila euro, la cui provvista ha consentito loro, nel corso degli anni, di prelevare somme di denaro per migliaia di euro.
I 4, in virtù dell’apposito protocollo d’intesa stipulato tra la Guardia di Finanza e l’INPS, sono stati prontamente segnalati al medesimo Istituto di previdenza per il blocco delle erogazioni e gli ulteriori profili di competenza.

15 CASI ANALOGHI IN 2 ANNI. Nel corso delle indagini, la Guardia di Finanza di Bologna - che, relativamente al periodo 2012/2014, ha esaminato 4500 posizioni annue - ha accertato 15 ulteriori casi analoghi, 12 dei quali già noti allo stesso Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che aveva già avviato tempestivamente autonome procedure di recupero delle rate pensionistiche indebite; nelle restanti tre situazioni, invece, le Fiamme Gialle felsinee hanno rilevato che gli emolumenti pensionistici erogati ai titolari deceduti confluivano su conti correnti bancari dai quali, tuttavia, non sono state effettuate operazioni di prelevamento.

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