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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via Belvedere

Quel bar 'Senza Nome’ è la "scommessa vinta da noi ragazzi sordi"

Il locale, unico nel suo genere in Italia, festeggia il suo primo compleanno. Obiettivo integrare linguaggi ed esperienze di persone sorde e non. Il racconto, tra "difficoltà legate al degrado della zona e la soddisfazione di aver raggiunto 6700 clienti"

Il ‘Senza Nome’, bar di via Belvedere 11/b a Bologna, gestito da ragazzi sordi, primo e unico nel suo genere in Italia, festeggia il suo primo compleanno. "Ad un anno di distanza dall’avvio ufficiale della rassegna ‘Inudibile’, organizzata dall’associazione Farm con l’obiettivo di integrare i linguaggi e le esperienze delle persone sorde e degli udenti, la scommessa culturale del ‘Senza Nome’ è decisamente vinta", così comunicano soddisfatti i promotori della bella iniziativa.  

Sono 6.700 i clienti, sordi e non, che qui hanno imparato a dialogare tra loro, usando qualche segno della Lis (Lingua dei segni Italiana), un sorriso o i biglietti per le ordinazioni che sono in bacheca. Oltre mille gli eventi multisensoriali andati in scena, tra spettacoli di musica dal vivo,  mostre e presentazioni di libri, più di 3 mila gli amici su Facebook e circa una trentina le associazioni che hanno collaborato in questi 12 mesi, compresi i gruppi di artisti sordi.

“Abbiamo centrato il nostro obiettivo e cioè quello di integrare diversi linguaggi e far conoscere al grande pubblico la Lis, – spiega Nunzia Vannuccini, presidente dell’associazione Farm che ha curato tutta la programmazione artistica del ‘Senza Nome’ – ormai gli avventori che entrano nel bar si confrontano davvero con il mondo dei sordi e instaurano una comunicazione senza timori o timidezza. “l lavoro fatto non è stato facile ma abbiamo visto il segno di progressi continui che ci hanno dato grandi soddisfazioni, giorno dopo giorno”.  

“Devo ringraziare l'esperienza del Bar senza Nome e l’associazione Farm per questa crescita oltre che sociale, anche personale, – commenta Sara Longhi, che gestisce il bar insieme ad Alfonso Marrazzo – sono soddisfatta e sorpresa dalla disponibilità degli udenti ad imparare i segni grazie alle piccole trovate che abbiamo inventato, per dare la spinta a fare il primo passo verso il mondo dei sordi”.

“I problemi non sono mancati – aggiunge Alfonso Marrazzo – soprattutto per questioni di degrado della zona. Ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato di chiudere, ma poi abbiamo deciso di portare avanti la nostra battaglia e rimanere anche per accendere una luce su via Belvedere.  Grazie alla tenacia dell’associazione Farm, si è creata una rete di collaborazione con gli altri esercenti della strada per la rassegna estiva ‘Luci nella città’ che sta funzionando benissimo e attira un pubblico crescente di giovani, adulti e famiglie che qui non c’è mai stato”. Insomma,  conclude Marrazzo, “è stato un percorso di formazione importante per tutti; ora inizia un nuovo anno e siamo pronti ad andare avanti, per continuare a crescere”. Quest’anno di vita del Senza Nome ha dimostrato, quindi, che gli ostacoli e le diversità possono essere un’opportunità, una sfida per mettersi in gioco, scoprire qualcosa di nuovo dal punto di vista umano e culturale. Il tutto in ambiente genuino, creativo, dove socialità e divertimento sono gli strumenti di un’avventura portata avanti con determinazione e coraggio.  

Per festeggiare il traguardo di questa prima candelina, il 2 ottobre al ‘Senza Nome’ si terrà una serata speciale con alle ore 20 il concerto dei Garage Quartet, alle 21.30 lo spettacolo di mimo a cura della Compagnia  Teatro dei Gatti e alle 23  la performance di una ballerina sorda Annalisa Cataldo. La festa sarà anche l’occasione per lanciare il nuovo programma invernale, intitolato ‘Under the silent’ con corsi di sensibilizzazione alla Lis, mostre, eventi musicali, teatro e performance degli artisti sordi.

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