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Un mercato contadino e la grande festa di strada: via San Vitale prova a reinventarsi | VIDEO

Tra i commercianti della zona, ristretta a causa del cantierone. Qui ci si rimbocca le maniche per superare le criticità. Tante le idee sulle quali gli esercenti puntano e che si augurano di vedere presto concretizzate

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Un mercato contadino ogni sabato mattina nel tratto di via San Vitale vicino alle Due Torri. E la grande festa di strada  Arte Vitale il 15 di giugno  - con artisti, street food e tanta musica - per ravvivare la strada, chiusa al traffico a causa dei lavori della Garisendsa. È così che i commercianti della zona sperano di poter rilanciare quella che era una delle arterie più trafficate del centro storico.  E che, dopo il blocco  della circolazione - necessario per dare spazio al restauro della torre malata che durerà tutto il tempo in cui il cantiere sarà attivo - è insolitamente tranquilla. Era inevitabile con lo stop  forzato degli autobus, che prima passavano sotto le Torri, e che portavano un flusso costante di clienti e turisti. Per gestire l’emergenza i commercianti si sono organizzati in un comitato, presieduto da Manuela Nanetti, titolare del negozio ‘I Mastri Cartai e Dintorni’. E hanno creato la pagina Instagram ‘Comitato_Vitale’ per raccontare tutte le iniziative per fare di San Vitale un laboratorio di arte, cultura e tante iniziative. 

Manuela Nannetti 2

Le iniziative che aspettano di concretizzarsi

Nel frattempo, lo scambio con il Comune di Bologna resta aperto. “Abbastanza disponibile” per Manuela Nanetti si è dimostrato il sindaco Matteo Lepore, che incontrando i commercianti a gennaio ha lanciato l'idea del mercato contadino in via San Vitale. E lo stesso sono state l’assessora al Commercio, Luisa Guidone, e la delegata del sindaco per la Sicurezza, Matilde Madrid. Il Comune ha aperto le porte ai negozianti di via San Vitale e di via Zamboni, ascoltato le loro istanze. Anche se tanti obiettivi, incluso quello della sicurezza vicino al cantiere, sono ancora lontani. Un altro passo concreto, inoltre, Palazzo d’Accursio lo ha dato proponendo agli esercenti di partecipare ad un bando -  non ancora disponibile ma sulla falsariga di quello pubblicato due anni fa per la Bolognina  - che aiuta chi vuole migliorare la propria attività o dare vita ad iniziative collettive come Arte Vitale. "Abbiamo chiesto che la festa faccia parte del programma di Bologna Estate - dice la titolare de 'I Mastri Cartai e Dintorni'  - ma andremo avanti comunque anche con un crowd funding" tra i negozianti e i loro clienti per finanziarla.

Sono state tante le idee e le proposte condivise anche con il Comune, che i commercianti hanno appoggiato con convinzione. Adesso la speranza dei negozianti è che le tante iniziative, che per ora restano sulla carta, anche con l'aiuto di palazzo d'Accursio si traducano in pratica a stretto giro. 

La sicurezza e il piccolo spaccio

In zona resta aperto anche il problema della sicurezza. “Diversi commercianti avevano lamentato un aumento del piccolo spaccio, anche di giorno”, spiega Manuela Nanetti. E, anche dopo l’operazione che ha portato all’arresto di alcuni pusher proprio sotto le Due Torri, il problema a quanto riferiscono i commercianti è tutt'altro che risolto. I barbieri che lavorano nel negozio Machete all’inizio di via San Vitale, ad esempio, continuano a vedere ogni giorno “ragazzi molto giovani” che stazionano sotto i portici, come in attesa dei potenziali clienti. A dare fastidio, lamenta la titolare di un negozio di abbigliamento e gioielli etnici, è anche la sosta selvaggia di fronte alle vetrine.

Lucia Zhou

I dehor dei locali

Ad aiutare via San Vitale a rifiorire, per i tanti ristoratori della zona, potrebbero essere anche i dehor all’esterno di bar e ristoranti. A questo proposito, Lucia e Alex Zhou e Giovanni Fu, titolari di Sushiman, proprio all’inizio di via San Vitale, chiedono di poter “mettere più tavolini all’esterno, così da poter attirare più clienti”. Di fronte alle loro vetrine, fino a pochi mesi fa, si fermava l’autobus. E questo portava clienti. Adesso, invece, si devono accontentare dei residenti della zona o del passaparola.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Thiago Guerrero, proprietario del bar Boteco, che ha già un dehor ma vorrebbe ampliarlo, “magari con le agevolazioni che ci erano state concesse per il Covid”.  Tempi più brevi per poter posizionare i tavolini sotto i portici li chiede anche Roberto Mussi, proprietario del noto ristorante ‘La Taverna di Roberto’. L’dea del Comune – che ha già iniziato a contattare gli esercenti  - è quella di dare la possibilità a chi lo desidera di creare un dehor gratuitamente.

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