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Cronaca San Donato / Via Paolo Fabbri

Vita notturna, il "biassanot" si è estinto?: "C'è il deserto perchè sono deserti i bolognesi"

Ormai quasi un personaggio mitologico perchè "Bologna non è più quella di una volta". Inevitabilmente e tristemente? Di notte alcune strade sono troppo vuote, altre troppo piene

Chi "biascica" più la notte per Bologna? Si chiamavano "biassanot" ed erano i tiratardi che girovagando per osterie tutta la notte rimandavano il più possibile il momento del "cinema Bianchetti" (altra perla del gergo felsineo, vado al cinema Bianchetti = vado fra le lenzuola). Secondo molti la notte bolognese è morta. A documentare questa "desolazione" anche il consigliere Daniele Carella, che ha girato un video in cui si vede Porta San Vitale intorno alle tre di notte senza un'anima (GUARDA IL VIDEO) e che con nostalgia ripensa al passato con un accenno alle scelte della politica cittadina (...mai avrei pensato potesse avvenire a Bologna. Una città che spesso, troppo spesso e sempre più spesso, si chiude in se stessa, magari perché ha paura di viversi...).

Chi interpellare sul fenomeno "biassnot" e sulle sue sorti? Il primo a venirci in mente è Paolo Pagani, titolare dopo il padre della mitica Osteria da Vito.

Paolo conferma un cambiamento radicale delle notti bolognesi: "Sì, Bologna è deserta. Lo è perchè sono deserti i bolognesi. I Biassanot non ci sono più. Guardo le vecchie fotografie e trovo la Nannini che canta in osteria, oggi arriverebbe il 113 in pochi minuti se si improvvisasse un concerto. Ma non dico che sia meglio o peggio, è solo un modo di vivere diverso rispetto al passato. Vivere la notte oggi è anche costoso: una volta no. C'era tolleranza e partecipazione, oggi vale la metafora della discarica: a tutti serve ma nessuno la vuole sotto casa. Così con la vitalità notturna, basti pensare al Pratello e alla zona Universitaria.

Fino alla fine degli anni '60 a Bologna c'erano almeno una quarantina di posti per ballare - continua Paolo -  adesso ce ne sono pochissimi e quelli che ci sono propinano decibel talmente alti che ne va della socializzazione fra le persone. Ma le cose non possono mica restare sempre le stesse, altrimenti si girerebbe ancora a cavallo. Certo è che un tempo, se una signora affittava un appartamento a un universitario e notava cose strane, allora si preoccupava di chiamare i suoi genitori e li metteva in allerta, oggi ci si preoccupa solo della rata dell'affitto e non ci si conosce neanche.

"Ma la società è in movimento e le cose cambiano. Non dimentichiamo che questo periodo storico è spietato, la crisi sta mettendo la gente in ginocchio".

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