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Cronaca

Zona gialla da lunedì, l'ira dei commercianti: "Eravamo pronti, che mazzata"

Scattano Confcommercio e Confesercenti in una nota: "Telenovela, a cui le imprese hanno dovuto assistere impotenti"

Operatori del commercio più che amareggiati in Emilia-Romagna, sul 'balletto' della zona gialla nelle ultime ore. Scattano Confcommercio e Confesercenti in una nota: "Quanto accaduto ieri con autorevoli organi d'informazione che comunicavano quanto già circolava da alcuni giorni, l'entrata dell'Emilia-Romagna in zona gialla da domenica, e la successiva smentita, alcune ore dopo, con la specifica dell'entrata della regione in zona gialla da lunedì, è l'ennesima dimostrazione di quanto le categorie del terziario e in particolare dei pubblici esercizi, che conta migliaia di imprese e lavoratori, venga continuamente umiliata e maltrattata da questa classe politica".

Entrambe le associazioni parlano dunque di "telenovela, a cui le imprese hanno dovuto assistere impotenti", sulla data di rientro dell'Emilia-Romagna in zona gialla, che consentirà agli esercizi pubblici di riaprire dopo uno stop durato più di 20 giorni. Rimarca in particolare Massimo Zucchini, presidente regionale di Fiepet Confesercenti: "La zona gialla a partire solo da lunedì è una vera e propria mazzata per le imprese di questo settore che speravano di poter cominciare a recuperare un po' del tempo perso sfruttando la giornata della domenica e la recuperata mobilità delle persone. Tantissimi avevano già cominciato a riorganizzarsi per la riapertura, richiamando il personale e facendo gli acquisti necessari per farsi trovare pronti. In questo modo invece si slitta, in pratica, tutto di un'altra settimana perché i flussi dei giorni feriali non sono certo paragonabili a quelli domenicali, in particolare per le località turistiche".

Conferma Matteo Musacci, presidente regionale di Fipe Confcommercio: "La situazione è allo stremo e la classe politica deve farsene carico, smettendola con questa pratica dei provvedimenti presi all'ultimo minuto e convincendosi, una volta per tutte, che non è più sopportabile ogni tipo di provvedimento che impedisca alle persone di lavorare. Individuiamo regole più stringenti ma consentiamo a tutte le imprese di lavorare e recuperare la propria dignità".

Continuano insieme Confcommercio e Confesercenti: "Il provvedimento del ministro penalizza anche la prima domenica dei saldi e si aggiunge alle restrizioni alla mobilità delle domeniche ecologiche creando un danno a una platea ampia di imprese. Questa continua incertezza- concludono le associazioni del commercio regionali- incide anche sulle relazioni sociali e rischia di creare tensioni e divisioni preoccupanti. Come associazione di categoria abbiamo sin qui tenuto un atteggiamento responsabile e aperto al dialogo, ma le imprese sono ormai sfinite e logorate da comportamenti incomprensibili che finiscono anche con l'essere offensivi; per il futuro valuteremo con molta attenzione ogni forma e strumento utile a rivendicare le giuste richieste delle categorie".

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