rotate-mobile
Economia

15 giugno "sciopero" dei buoni pasto: "Tassa occulta, costi insostenibili"

L'iniziativa sotto le Due torri ricalca quella nazionale. Giornata di mobilitazione delle imprese della somministrazione e della distribuzione commerciale alimentare

"Il 15 giugno non accetteremo i buoni pasto". A Bologna dagli esercizi commerciali ai ristoranti e bar, protestano contro la "tassa occulta" di circa il 30% a carico delle imprese nei buoni pasto. "Il 15 giugno non accetteremo i buoni pasto", recita dunque l'avviso che dopodomani a Bologna campeggerà sulle vetrine di ingresso e all'interno dei locali.

L'iniziativa sotto le Due torri ricalca quella nazionale, supportata da Confesercenti e Ancd (Associazione nazionale cooperative dettaglianti) di Conad, Ancc (Associazione nazionale cooperative di Consumatori) di Coop e FederDistribuzione, Fida (Federazione italiana dettaglianti dell'alimentazione) e Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) di Confcommercio.

"In centro storico, come in periferia e nei centri commerciali dell'hinterland bolognese, ci sarà una giornata di mobilitazione delle imprese della somministrazione e della distribuzione commerciale alimentare" avvisa Confesercenti.

"Commissioni insostenibili"

Obiettivo, sensibilizzare Governo, Consip e opinione pubblica sulle criticità legate alla gestione dei buoni pasto. "Il sistema dei buoni pasto ha, ormai, dei costi insostenibili per le imprese", perchè, spiega Confesercenti, per ogni buono pasto incassato viene imposta una "tassa occulta" vicina al 30% del valore dei buoni stessi. "Per protestare contro questa stortura e per chiedere che il sistema venga corretto", dunque, mercoledì negozianti e gestori di pubblici esercizi di Bologna e provincia che aderiscono all'iniziativa non accetteranno i buoni pasto. Fin qui, anche "per offrire un servizio semplice, comodo e veloce, le imprese del settore alimentare hanno accettato sempre il pagamento in buoni pasto da parte di consumatori e clienti", ma "ora- dice Loreno Rossi, direttore di Confesercenti Bologna- siamo arrivati al punto che le commissioni a carico degli esercenti sono diventate insostenibili.

Per ogni buono da otto euro euro le imprese alimentari ne incassano poco più di sei. Osti e salumieri, baristi e ristoratori vogliono, da un lato, difendere questo importante strumento di acquisto in mano ai lavoratori e, dall'altro, renderlo più sostenibile per i costi di gestione delle imprese del settore alimentare". La protesta è iniziata il 7 maggio scorso con la Conferenza nazionale congiunta delle associazioni firmatarie dell'iniziativa chiedendo una riforma del sistema di erogazione dei buoni pasto, che parta da due punti fondamentali: la salvaguardia del valore nominale dei titoli e la definizione di tempi certi di rimborso da parte delle società emettitrici. Tra l'8 giugno e il 15 giugno è partita una campagna di stampa sui principali quotidiani nazionali e locali di Bologna con cui sono stati annunciati i motivi della protesta. Quindi, attenzione, ribadisce Confesercenti: "Il 15 giugno a Bologna non saranno accettati i buoni pasto da negozi e minimarket, supermercati e iperstore, ristoranti e bar, osterie e trattorie, tavole calde e self- service". (dre)

(Buoni pasto - foto archivio)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

15 giugno "sciopero" dei buoni pasto: "Tassa occulta, costi insostenibili"

BolognaToday è in caricamento