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Economia Aeroporto Guglielmo Marconi

Aeroporti: Bologna dice No alla fusione con Forlì e Rimini

L'integrazione non genererebbe traffico, al contrario "ci sarebbero concrete possibilità di riduzioni'. Cgil delusa: posti di lavoro in pericolo. Filetti. 'Non potevamo buttare denaro così'

La Sab, società che gestisce l'aeroporto di Bologna, ha detto no alla fusione con gli scali romagnoli: per il Ridolfi di Forlì il fallimento e quindi la chiusura è diventato molto più che una possibilità.

La Sab ha commissionato un'analisi ad un advisor, Price Waterhouse Coopers, che però ha lasciato pochi spazi d'interpretazione al consiglio d'amministrazione che ha votato, all'unanimità, di respingere l'ipotesi. Secondo l'advisor infatti non è conveniente fondersi con Forlì e fortissime riserve sono state espresse anche su Aeradria (Rimini).

L'integrazione, secondo Pwc, non genererebbe traffico, al contrario "ci sarebbero concrete possibilità di riduzioni di traffico legate alla diversa attrattività dei tre aeroporti per il mercato". Le scelte, insomma, spettano alle compagnie e non agli aeroporti che possono, anzi devono, solamente rendersi appetibili. Non ci sarebbero nemmeno vantaggi occupazionali: i risparmi di gestione sarebbero esigui e gli impatti occupazionali addirittura negativi. Fondere Sab con Seaf, in poche parole, non salverebbe Forlì e finirebbe per mettere in crisi anche Bologna.

"A Bologna - ha spiegato Bruno Filetti, presidente della Camera di Commercio, socio di maggioranza di Sab - abbiamo aperto un cantiere da 30 milioni, abbiamo un aeroporto che ha bisogno di essere rimodernato, non possiamo permetterci di buttare denaro per ragioni di natura più politica che economica. L'advisor ha detto che la perdita sarebbe stata sistematica, che non ci sarebbero state possibilità di tornare in attivo. Noi dobbiamo pensare a fare il bene del nostro aeroporto e del nostro territorio, da noi persone che vengono a farci dei regali non arrivano".

La decisione è stata fortemente criticata dalla Cgil, secondo cui "propone seri interrogativi sulle conseguenze di questa decisione per la società e l'economia della regione che riguardano in primo luogo i livelli di occupazione, a Forlì nell'immediato, e, in assenza di una chiara strategia di crescita, in prospettiva per Rimini e per la stessa Bologna. Il numero di lavoratori coinvolti da queste scelte nei tre siti aeroportuali è di 1400 tra diretti ed indiretti". Esulta il Movimento 5 stelle. Secondo il consigliere regionale Giovanni Favia, se fosse passata questa ipotesi 'il Marconi sarebbe stato cannibalizzato dalle perdite del Ridolfi e del Fellini. A questo punto pero' mi piacerebbe sentire delle spiegazioni per questo uso 'allegro' delle finanze pubbliche da parte dell'assessore ai Trasporti Alfredo Peri. Che ne sarà dei tre milioni promessi alla nuova holding?".
 

 

 

 

(Ansa)

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