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Unibo e Ferrari salgono a bordo dell'elettrico: ecco il nuovo laboratorio per le batterie del futuro

Si chiama E-Cell labs e riunisce le menti dell'ateneo e del Cavallino insieme alla società leader Nxp. L'obiettivo della ricerca? Sviluppare celle ad alte prestazioni e studiare nuovi materiali

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Un nuovo laboratorio di ricerca che vuole contribuire a sviluppare batterie elettriche a servizio del settore dell’automotive. Se il mondo del trasporto pubblico e privato sta viaggiando sempre di più verso la neutralità carbonica e la sostenibilità ambientale, anche la Ferrari e l’Università di Bologna salgono a bordo della sfida dell’elettrico insieme a Nxp, società fondata dalla Philips che produce semiconduttori, e danno vita all’E-Cells Lab inaugurato questa mattina 8 aprile nel plesso universitario Ex Bodoniana in via San Donato a Bologna.

A oggi è impegnata una decina tra ricercatori, dottorandi e docenti dell’UniBo, che collaborano insieme al personale di Ferrari e Nxp. Il laboratorio di elettrochimica ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle batterie al litio e altri metalli utili per realizzare le celle elettriche delle batterie ad alte prestazioni. Le attività, dirette dall’ateneo, sono divise tra il ramo dello studio dei materiali e le loro combinazioni e quello dei test strutturali e termodinamici. Il maggiore sostenitore è la Ferrari, che potrà sfruttare per i propri veicoli i risultati ottenuti dalle ricerche: questi, comunque, saranno messi a disposizione anche di altri soggetti.

"Gli spazi per crescere ci sono. Vedremo come va il laboratorio, andiamo avanti step by step", sottolinea il rettore Giovanni Molari, che questa mattina ha inaugurato l'E-Cells Lab insieme all'ad di Ferrari, Benedetto Vigna, e a Jens Hinrichsen, general manager divisione analogica di Nxp. "Vogliamo capire bene come funzionano gli ioni all'interno delle celle delle batterie - spiega Vigna - se conosci bene una cosa, la domini. E se la domini, puoi evolvere". Sarà dunque un laboratorio di alta innovazione, assicura Hinrichsen. "Faremo qualcosa di unico - spiega il manager di Nxp - le idee di ricerca saranno implementate nella realtà".

L'E-Cells lab è stato messo in piedi in 100 giorni, grazie al contributo di tutti e tre i soggetti: l'Ateneo ad esempio si è occupato di ristrutturare gli spazi, Ferrari di fornire la strumentazione. "E' la dimostrazione che l'Ateneo può realizzare progetti rilevanti in poco tempo", rivendica Molari. Vigna dal canto suo rimarca: "Anche in Italia si può fare innovazione senza andare altrove, sfruttando le competenze accademiche. Il dipartimento di chimica dell'Università di Bologna sforna persone molto capaci, che però spesso devono andare all'estero. Qual è il miglior modo invece di evolvere se non lavorando con l'Università, che è un patrimonio unico. È nostro dovere sostenere il territorio investendo sull'educazione e sui cervelli dei ragazzi". Il mondo, sottolinea Molari, "va verso l'elettrico e conoscere a fondo questa tecnologia è un punto rilevante per la nostra comunità e per il nostro Paese. L'avvento delle batterie mette in difficoltà la nostra Motor Valley, per questo dobbiamo anticipare il futuro perchè avere quelle competenze rappresenta il futuro per il nostro territorio. Non possiamo prenderle solo da Cina o Corea".

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