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Autonomia, la Lega attacca Bonaccini: “Regione tenuta in scacco dalle sue mire politiche”

A parlare del tema è stato Matteo Rancan, capogruppo della Lega in Assemblea legislativa regionale: “Quella che chiediamo è la stessa autonomia votata all’unanimità da questa stessa Assemblea”

Il tema dell’Autonomia si conferma un tema scivoloso per Stefano Bonaccini. Osteggiato in un primo momento dall’interno del suo stesso partito, quando tra il 2017 e il 2018 prese forma l’idea di Autonomia differenziata tra regioni, adesso il governatore viene attaccato dall’esterno. Matteo Rancan, capogruppo della Lega in Assemblea legislativa regionale e commissario della Lega Emilia, ne ha parlato in una conferenza stampa in Regione, approfittando dei presunti tentennamenti sul tema del governatore emiliano-romagnolo da quando si è candidato alla segreteria del Partito Democratico: “Noi, per l’Autonomia, volevamo il referendum, così come è stato fatto in altre regioni. Il referendum non c’è mai stato, ma alla fine la candidatura è stata avanzata. Già nel 2018, la Regione votava all’unanimità un patto con l’allora Governo Gentiloni. Oggi Bonaccini sta sconfessando il contenuto di quello stesso patto e ci chiediamo perché. Probabilmente è per le mire alla segreteria del PD”.

“Tra l’altro, quello dell’Autonomia è stato uno degli argomenti trattati in campagna elettorale, e di cui dovrebbe tener conto ai suoi elettori. La situazione è questa ora che non è ancora segretario del Partito Democratico, ma se lo diventasse potrebbe anche aggravarsi. La Regione non può essere messa sotto scacco dalle sue mire politiche”.

Il tema dell’Autonomia, infatti, non ha mai riscosso particolare successo all’interno del PD e fin dall’inizio quella di Bonaccini è stata considerata una posizione in discontinuità con il resto del partito. “Bonaccini adesso non ha una linea molto chiara – continua Rancan –. La linea è dubbia a causa della candidatura alla segreteria del PD. Quando si fanno le campagne elettorali per vincere le regionali si promette di tutto e così ha fatto lui. Ma se cambia l’obiettivo politico, cambia anche l’obiettivo della regione, e non va bene”. 

Rancan è poi entrato nel merito del dl Calderoli – il disegno legge sull’Autonomia –, sottolineando come questo “fornisca risposte e tempi concreti sul tema. Quando noi abbiamo sottoscritto l’intesa tra Regione e Governo, era stato specificamente richiesto di osservare le tempistiche previste di un anno, stessa indicazione del dl Calderoli. Bonaccini lo sa, ma lo fa per opportunismo politico. Le carte lo sconfessano chiaramente”. 
Secondo Rancan, Bonaccini è in errore su tutti i punti che il governatore contesta: “Tempi, Lep (livelli essenziali di prestazione, ndr), costi standard, scuola e sanità. È tutto previsto da leggi nazionali, quindi Bonaccini dimostra di non aver studiato abbastanza” sottolinea Rancan, che nel finire del suo intervento si dice preoccupato “per il futuro della Regione Emilia-Romagna. Temiamo che la Regione sia sotto scacco delle mire politiche di Bonaccini”.

Rancan ha poi rilanciato l’iniziativa prevista per il weekend, quando in cinquanta piazze emiliano-romagnole saranno presenti gazebi e banchetti della Lega per ringraziare il partito del lavoro svolto finora in Parlamento sul tema dell’Autonomia.

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