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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Consiglio comunale, Celli (Verdi) verso l'addio: "Fare l'ecologista qui è una Caporetto"

Il consigliere attivista per l'ambiente e gli animali pensa alle dimissioni: "Frattura insanabile. Mai perdonato il sostegno a Conti e il no al Passante"

Davide Celli. Nome da combattimento "Daniza", in onore dell'orsa che fu uccisa dai sedativi durante la cattura in Trentino nel 2014. Attore, vignettista e scrittore, da vent'anni lotta per l'ambiente e il diritto degli animali fuori e dentro il consiglio Comunale, dove dal 2021 è capogruppo di Europa Verde-Verdi. Un'occasione per replicare la sua esperienza del 2004 sotto l'amministrazione Cofferati. Allora il suo mandato era giunto a scadenza naturale, mentre ora rischia di interrompersi poco dopo due anni di Matteo Lepore, a cui ha già rimesso la delega ai Diritti e al benessere degli animali: "È probabile che mi dimetta prima dell'estate" dice a BolognaToday. Un mal di pancia causato dalle divergenze di vedute tra il suo partito e il centrosinistra in ambito di urbanistica e politiche ambientali. Prima di candidarsi, infatti, Celli aveva detto che riuscire a farsi ascoltare nelle aule di Palazzo d'Accursio sarebbe stata "un'impresa". Assemblea dopo assemblea, delibera dopo delibera, ora questa impresa sembra diventata ormai impossibile.

Davide Celli, prima la rinuncia alla delega qualche mese fa, ora le intenzioni di dimettersi da consigliere. Cosa succede?

Mi sono fatto da parte perché la mia delega non è stata mai finanziata. Quando ho capito che l'amministrazione non aveva né le risorse né l'intenzione di costruire un nuovo canile comunale o trasferire quello che già esiste (a Trebbo di Reno, che è al centro anche di una disputa avviata dai residenti per il rumore causato dagli animali, ndr), ho deciso di andarmene senza sollevare un polverone. Speravo che la mia uscita di scena avrebbe permesso ai Verdi di ricostruire un rapporto decente con il sindaco Matteo Lepore.

E così non è stato?

No. Tra il nostro partito e lui si è aperta una frattura temo insanabile.

Perché?

Secondo me perché non ci ha mai perdonato il sostegno a Isabella Conti alle primarie del centrosinistra, né il voto contrario al Passante di Mezzo. In Giunta sono andato due volte e dopo non sono più stato invitato. Ho fatto una grande battaglia interna alla maggioranza per cercare di fermare l'espansione urbanistica incontrollata: ho votato contro il Passante, i centri logistici, i supermercati. Fedele alla linea del partito motivato e coeso che ho alle mie spalle. In maggioranza però non hanno nulla da rimproverarmi: l'unica volta che ho sollevato una questione chiedendo risparmiare gli alberi in via Decumana dalla costruzione di un nuovo supermercato hanno fatto l'esatto contrario radendo al suolo tutto con le motoseghe. Mi pare ovvio che sono io quello sbagliato dal momento che tutto il centrosinistra bolognese la pensa diversamente.

Eppure la sua lista si è schierata fin dall'inizio a favore di Matteo Lepore nelle comunali...

Quando ho ricevuto la delega mi sono sentito davvero felice come credo di esserlo stato poche volte nella vita. Nutrivo grandi speranze e sentivo che finalmente avevo ottenuto un importante riconoscimento dal sindaco della città in cui sono nato e cresciuto. Ma poi le mie aspettative sono andate via via frantumandosi. Per un ecologista, fare politica a Bologna è come combattere a Caporetto. E tutti sanno come è andata a finire.

Il suo partito ha provato a convincerla a rimanere?

I Verdi sono assolutamente contrari alle mie dimissioni, il che mi fa vacillare. Mi hanno sempre dato carta bianca su tutto fino a ora e non posso lasciarli da soli in mezzo al guado. Devo quantomeno concordare con loro il mio addio, e avere la forza di chiedere scusa alle 4mila persone che ci hanno votato pensando che sarei riuscito a salvare il mondo partendo da Bologna.

E dopo la ritirata cosa farà?

Non lo so. Forse mi metterò a scrivere o tornerò a fare del cinema. Sicuramente continuerò a combattere per salvare gli animali dalla schiavitù e il pianeta terra dalla distruzione. Sarò un perdente ma non sconfitto. E un giorno tornerò per vincere.

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