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Città 30, Mit avverte: la revisione del Comune non può essere senza scadenza

L'invito a Palazzo d'Accursio è a non rimandare ad oltranza la revisione delle misure che hanno abbassato il limite di velocità nel capoluogo emiliano

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"Su Bologna Città 30, la posizione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata chiara fin dall'inizio: sui limiti di velocità è il Codice della strada a parlare. Da qui, la direttiva dell'1 febbraio, l'interlocuzione con il Comune e ora la memoria depositata al Tar". È questo il contenuto di una nota del Ministero dei Trasporti inviata dopo che ieri il Tar dell'Emilia-Romagna, al termine della prima udienza del ricorso avanzato dal Comune di Bologna, ha fissato la discussione di merito per il 23 ottobre. L'invito a Palazzo d'Accursio è a non rimandare la revisione delle misure che hanno abbassato il limite di velocità nel capoluogo emiliano ad oltranza. 

No a revisioni senza scadenza

"Lo scopo della memoria è offrire elementi di valutazione al giudice amministrativo sulle ragioni tecniche e normative che devono essere ponderate nell'attuazione dell'articolo 142 del Codice della strada che, si ricorda- scrive ancora il ministero- legittima limitazioni della velocità solo in 'determinate strade o tratti di strada'". Nel merito dell'udienza di ieri, poi, "sono stati i ricorrenti a 'rinunciare' al cautelare per chiedere di avere in termini anticipati (e quindi non tra alcuni anni, ma tra alcuni mesi) una sentenza di merito che finalmente potrà mettere ordine sul tema", continua la nota: "D'altronde, sulla sicurezza stradale servono certezze giuridiche, per questo il ministero ha voluto richiamare l'amministrazione comunale al rispetto della legge, senza con ciò voler ridimensionare l'autonomia comunale. La revisione delle ordinanze non può certo essere 'sine die' e il ministero continuerà a vigilare con tutti gli strumenti utili".

Le polemiche tra Mit e Comune di Bologna

Sulla vicenda di Città 30, entrata nella fase esecutiva da gennaio, c'è stata una lunga scia di polemiche tra il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, e il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Con tanto di direttiva emessa dal Mit per cercare di rivedere il provvedimento. Polemiche che non si sono placate nemmeno quando sono stati diffusi i dati relativi alle multe e agli incidenti,  che per il Comune sono diminuiti in maniera significativa dall'entrata in vigore delle ordinanze. 

Tanto che il primo cittadino bolognese non ha esitato a paragonarsi - in una delle fasi più calde dello scontro - ad Asterix che difende l'accampamento dai romani. Scontro che, tra botta e risposta, non accenna a diminuire di intensità. 

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