Lega Nord, campagna dura: manganelli vs le occupazioni e migranti nel mirino
No della Questura a Piazza Verdi per Matteo Salvini e la candidata della Lega Nord a conclusione di una campagna elettorale 'muscolare'
Volge al termine la campagna elettorale 2016 chiusa in successione dai "pezzi da 90" dei maggiori schieramenti in lizza: il 1° giugno in Piazza Galvani saliranno sul palco i 5 Stelle, con il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, la senatrice Paola Taverna e il deputato Mattia Fantinati per sostenere la candidatura di Massimo Bugani, mentre il 3 giugno alla festa dell'Unita del LungoReno arriverà Matteo Renzi per Virginio Merola.
In mezzo l'iniziativa di Matteo Salvini che aveva scelto Piazza Verdi e la zona universitaria per sostenere al fotofinish la corsa di Lucia Borgonzoni, candidata unitaria del centro-destra, ottenendo il 'niet' della Questura.
Il leader del Carroccio spera quanto meno nel ballottaggio con il sindaco uscente e negli ultimi mesi è 'sceso' diverse volte in città, sempre accompagnato da polemiche, scontri e contestazioni.
Dal comizio di novembre in Piazza Maggiore con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, alleanza ormai più che zoppicante, all'offensiva alla Curia bolognese, divenuta proprietaria della multinazionale Faac, che aveva ventilato la chiusura dello stabilimento nel bergamasco e il licenziamento di 50 dipendenti, alla presentazione del suo libro 'Secondo Matteo' sotto le Due Torri, nel vero senso della parola, e con enorme spiegamento di forze, all'incontro con il rettore dell'Alma Mater Francesco Ubertini, ma non in via Zamboni, bensì presso la Facoltà di Ingegneria. Il leder del Carroccio avrebbe voluto la piazza simbolo della Bologna universitaria il 2 giugno, Festa della Repubblica. E mentre collettivi, comitati e oppositori promettevano battaglia, lui li aveva liquidati dicendo ai cronisti che "l’Università di Bologna ha 80.000 iscritti e 100 rompic.... ". Dopo il diniego della piazza, ha gridato alla "vergogna" e ha assicurato che comunque arriverà a Bologna alle 18 del 2 giugno e invita i sostenitori a chiamare indignati Comune e Prefettura.
Insomma "Rivoglio Bologna", come da slogan elettorale di Borgonzoni, che in caso di vincita promette lotta al degrado, più telecamere di sorveglianza. chiusura dei campi rom e dell'hub di via Mattei, anche se i sindaci non hanno la facoltà di farlo, pugno duro contro abusivi, accattoni e bivacchi, soprattutto in zona u, e dotazioni alla Muncipale di spray al peperoncino e distanziatori, bastoni estensibili da autodifesa.
E' nota la posizione della Lega su immigrazione e accoglienza ai rifugiati. Proprio oggi Lucia Borgonzoni In un post su Facebook ha scritto: "dura vita di un clandestino/richiedente asilo" pubblicando la foto di un uomo di colore se
duto su una panchina di via dell'Osservanza. "tra le ville più belle della città, giovani richiedenti si godono un pò di relax... alla faccia di chi deve lavorare per vivere, alla faccia dei bolognesi piegati dalla crisi".
Ultimamente se l'è presa anche con 'Eataly', il ristorante del brand creato da Oscar Farinetti, grande sponsor del premier Matteo Renzi, proponendo di recuperare lo spazio dell’ex-Coin di via De’ Carbonesi e le sue rovine del teatro romano, per realizzare un polo culturale e/o un nuovo mercato di mezzo "con Eataly ben lontano però".
Quel che non fa Borgonzoni lo fa Umberto Bosco, candidato in consiglio comunale: da mesi è impegnato nel centro storico con il suo "banchetto anti-moschee", con qualche contestazione, prima lo aveva fatto per la chiusura dei campi rom, e ha scelto la via dei video, anche semi-seri, per far conoscere le sue battaglie. Sono diventati ormai "virali", come si direbbe oggi, "Pantalone immobiliare, abitare senza pagare" e "#io occupo", nel quale racconta le diverse occupazioni a Bologna imitando diversi accenti. Per le operazioni di sgombero invece la parodia della televendita "Sgomberofacile.com, rincasati o rimborsati" nel quale propone passamontagna e manganello.
