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Festival “Gender Bender”, Bignami: 'Basta finanziamenti pubblici'

Il deputato di Forza Italia: 'A pagare sono sempre i cittadini, ci sono contributi del Comune e della Regione e anche del Ministero dei beni e delle attività culturali"

Stop ai finanziamenti pubblici al “Gender Bender”, il festival internazionale sulle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale, in programma a Bologna fino al 5 novembre. Lo chiede il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami con una interrogazione parlamentare.

“Anche quest’anno dobbiamo assistere alla solita sfilza di spettacoli messi in scena con la giustificazione di promuovere la libertà sessuale – tuona Bignami -. Una scusa utilizzata ormai da anni per propinare la propaganda LGBT e quella ideologia gender che vorrebbe annullare le differenze tra uomo e donna. La stragrande maggioranza degli eventi proposti, infatti, si muove sui soliti temi tanto cari a questo tipo di propaganda: smontare la sessualità maschile e femminile, irridere la religione ed esaltare le forme di dominio e di sottomissione gay”.

“Non poteva mancare una bella forma pubblicitaria all’utero in affitto, pratica che, se qualcuno lo ha dimenticato, è illegale nel nostro Paese”, prosegue Bignami riferendosi al film “Diane a les épaules” la cui protagonista accetta di portare in grembo il figlio dei suoi amici gay Thomas e Jacques.

“E a pagare sono sempre i cittadini – conclude Bignami -. Perché ci sono contributi pubblici del Comune e della Regione e anche del Ministero dei beni e delle attività culturali come si può leggere nel volantino informativo. Ritengo doveroso che il Governo si esprima su questo festival e che ripensi con serietà alla opportunità di erogare tali finanziamenti”.

Analoga interrogazione è stata depositata anche presso la Regione Emilia Romagna dal Gruppo Forza Italia.

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