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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Sanità, la Regione batte cassa: “La salute sia un diritto per tutti"

Maggioranza e M5s uniti per la proposta di legge. Zappaterra: “Portiamo la sanità al 7.5% del Pil". Piccinin: “Stop al circolo vizioso"

La regione Emilia Romagna batte cassa e chiede l'aumento dei finanziamenti per il servizio sanitario. La mattina del 7 novembre la maggioranza si è riunita davanti all’assemblea prima di votare la mozione in parlamento. L’obbiettivo di questa richiesta è “garantire il diritto alla sanità pubblica”, cosa che la maggioranza del Governatore Stefano Bonaccini non pensa che il governo stia facendo.

L’obiettivo fondamentale della proposta di legge avanzata dalla giunta è quello di richiedere al Parlamento di incrementare il finanziamento annuale del Servizio Sanitario Nazionale al 7,5% del Pil, stanziando 4 miliardi di euro per il fondo nei prossimi 5 anni e superando i limiti di spesa per consentire l'assunzione, la stabilizzazione e la garanzia di salari adeguati al personale medico.

“La nostra è una battaglia per sostenere la sanità pubblica” ha dichiarato la Macella Zappaterra, capogruppo del Pd. “Il contesto – continua la politica - è profondamente cambiato con il Covid e ci ha insegnato a rendere resiliente il sistema sanitario. In Emilia-Romagna vogliamo curare tutte le persone a prescindere dalla residenza e dal reddito, un servizio con questi obiettivi ha bisogno di più risorse”.

“In Piemonte una legge come la nostra è stata approvata ad unanimità; invece, qui facciamo ancora fatica a portare avanti questo messaggio a tutte le forze politiche, questo è il punto di non ritorno e si vedrà finalmente chi crede nella sanità pubblica” ha raccontato Raffaele Donini, assessore alla sanità pubblica regionale.

“Con il governo Conte le spese erano aumentate, con Meloni sono diminuite e questo è un problema soprattutto per le fasce più fragili” cosi  Silvia Piccinini, capogruppo del movimento cinque stelle. “Le liste d’attesa sono insostenibili e i medici carichi di lavoro scappano nel privato – continua la consigliera – mettiamo fine a questo circolo vizioso”.

Durante il percorso in commissione Sanità, la proposta di legge ha ricevuto l'approvazione di varie organizzazioni sociali, tra cui Federconsumatori, Cgil, Aiop, Cna, Cosmed Emilia-Romagna e Nursind. Anche Confindustria ha mostrato un'apprezzabile apertura nei confronti della proposta, esortando a una chiara identificazione delle fonti di finanziamento necessarie per l'incremento del Fondo sanitario nazionale.

L’opposizione racconta una storia diversa: il relatore di minoranza Daniele Marchetti (Lega) afferma: "Il governo ha stanziato 3 miliardi di euro in più per la sanità per il 2024. Il processo che ci ha portato fin qui oggi non tiene conto degli sforzi fatti a livello nazionale. Ai 3 miliardi, infatti, vanno aggiunte le risorse messe in campo per la stabilizzazione di medici e infermieri. Eppure, continuiamo a sentir parlare di tagli anche se le risorse per la sanità non sono state mai così consistenti come quest'anno, segnando un importante cambio di passo rispetto ai precedenti governi che negli anni hanno tagliato 37 miliardi per la sanità e 800 posti letto a livello regionale."

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