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Malalbergo post Covid, il sindaco: "Necessario restituire una dimensione emotiva agli spazi pubblici, riqualificheremo tutto entro 2 anni"

Intervista alla prima cittadina Monia Giovannini: "Abbiamo avviato anche un progetto di buoni spesa per le attività commerciali del territorio, al fine di dargli un po' di fiato. Eliminata la Tari e la Cosap per chi è rimasto chiuso nel lockdown"

La pandemia causata dal Coronavirus ha inevitabilmente portato le amministrazioni comunali a ripensare modalità e tempi di gestione dei territori. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Malalbergo, Monia Giovannini, per capire quali azioni sono state messe in campo per gestire l’emergenza, e come il Comune punta alla ripartenza.

Sindaco, oggi come è la situazione a Malalbergo? “Sul nostro territorio al momento la situazione è sotto controllo, c’è qualche positivo e una ventina di persone in quarantena, alcune delle quali rientrate dall’estero. Monitoriamo costantemente la situazione e non abbassiamo la guardia”

La pandemia come ha influito sull’amministrazione quotidiana del territorio ? “Sicuramente il diffondersi del Coronavirus ci ha posto davanti un nuovo modo di amministrare, portandoci ad affrontare situazioni mai vissute prima, cercando anche il modo di superare subito la lunga burocrazia. La difficoltà iniziale è stata quella di far ragionare gli uffici fuori dagli schemi tradizionali, ma grazie all’impegno di tutti sono state trovate soluzioni e modus operandi per gestire tutto. Diciamo che è stato necessario trovare un nuovo approccio in tutte le cose, ma questo ha portato anche dei benifici. Un esempio possono essere tutte le videoconferenze di lavoro, che spero rimangano. Con questa metodologia si sono snellite molte cose, evitando anche continui spostamenti e incontri diretti. E’ stato necessario rivedere tutto, ma la macchina comunale non si è mai fermata”

Progetti importanti bloccati dall’emergenza sanitaria? “L’unico cantiere che è slittato di qualche mese è il completamento della palestra di Altedo, che comunque era al termine, e a breve uscirà la gara per la realizzazione della nuova caserma di Malalbergo. Queste le due cose bloccate dal Covid ma adesso abbiamo ripreso con tutto, e andiamo avanti. E su questo faccio delle anticipazioni perché da qui a due anni abbiamo intenzione di riqualificare tutti gli spazi pubblici come parchi, aree verdi, zone gioco e di aggregazione della città. Vogliamo che il cittadino non si senta più solo, che uscendo e mantenendo sempre le distanze, abbia la possibilità di passeggiare e vedere persone in piena sicurezza. E’ necessario ripensare ai territori alla luce di queste dinamiche. All’aperto le persone possono incontrarsi e questo è un antidoto alla solitudine che in questi mesi ha colpito tantissime persone. Bisogna uscire dagli schemi rispettando le regole, e avere dei luoghi dove recarsi per camminare, fare sport o due chiacchiere a distanza così come avere aree sgambamento ad hoc. Insomma, un Comune che sia alla portata delle nuove esigenze. Il parchetto sotto casa deve diventare un’area sicura. E’ necessario restituire una dimensione emotiva agli spazi pubblici, affinché sia più gradevole e sicuro stare all’aperto. E’ un progetto importante al quale stiamo lavorando in questi giorni, e abbiamo avviato la mappatura del territorio al fine di destinare tutti i fondi necessari per la sua realizzazione”

Come Comune avete avviato il progetto dei buoni da spendere sul territorio. Come funziona? “Il progetto si chiama 'Io compro sotto casa', e prevede che i cittadini conservino gli scontrini degli acquisti fatti nelle attività di Malalbergo dal 1 luglio al 18 ottobre, per una spesa minima complessiva di almeno 500 euro. Il Comune poi, a chi farà domanda, riconoscerà il 10% in buoni spesa a tutti i soggetti in possesso dei requisiti, ad esempio famiglie con un Isee al di sotto dei 40mila euro (come per i buoni spesa) o un over 70 in famiglia e così via. E’ un modo per cercare di dare fiato alla rete commerciale locale. Sempre per le attività abbiamo stabilito l’esenzione completa dalla Tari per tutte quelle che sono state chiuse. Stesso discorso per la Cosap”.

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