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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Record affluenza primarie, Draghetti: "Trasformiamo partecipazione in vittoria alle politiche"

Spicca il dato del comune di Bologna: Bersani ha sfiorato il 70%. E al primo turno la città era stata quella dove Vendola aveva raccolto i maggiori consensi. Draghetti: "Non dico per chi ho votato"

Dopo i risultati del ballottaggio e la vittoria di Bersani alle primarie la presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti ha commentato con soddisfazione l'afflusso di votanti : "Bene la partecipazione e adesso trasformiamo lo spirito e la partecipazione delle primarie in energia nuova e positiva per vincere le prossime elezioni politiche, e consolidare le nostre proposte per il governo del Paese". A margine di un consiglio provinciale straordinario ha confermato la scelta di non esplicitare la propria preferenza: "Io non ho detto per chi mi sarei spesa come voto, continuo a fare così".

GRANDI NUMERI IN REGIONE: PRIMO TURNO E BALLOTTAGGIO. Al primo turno era stata l'unica delle regioni rosse a premiare Pier Luigi Bersani contro Matteo Renzi. Al ballottaggio delle primarie il segretario del Pd si conferma nella sua Emilia-Romagna, con un risultato molto simile alla media nazionale: 60,8% contro 39,2% dello sfidante. In Regione hanno votato circa 35mila persone in meno rispetto al primo turno. Alle urne sono andati 406.800 votanti: è la regione dove si è votato di più in termini assoluti, qui ci sono stati più elettori rispetto anche a regioni molto più popolose.

DATI ASSOLUTI E VITTORIA NETTA PER BERSANI. Secondo i dati assoluti, Bersani ha sfondato soprattutto fra gli elettori degli altri tre candidati (Vendola, Puppato e Tabacci) prendendo circa 30mila voti in più rispetto ad una settimana fa. Renzi, invece, ne ha persi circa 10mila. E così come al primo turno, le roccaforti principali del segretario del Pd si sono confermate soprattutto le province di Ferrara (65,53%), Bologna (65%) e Reggio Emilia (62,07%). Bersani ha prevalso in tutte e nove le province emiliano romagnole. Renzi si è avvicinato un po' di più in quei territori dove già nella precedente tornata era andato meglio: a Forlì-Cesena ha limitato a dieci punti il distacco superando di poco il 45%: attorno al 42% si è invece attestato a Modena e a Parma.

RENZI HA PERSO VOTI AL BALLOTTAGGIO. In valori assoluti Renzi ha perso voti ovunque, seppure in misura minore alla flessione dell'affluenza: le percentuali raccolte al ballottaggio, tuttavia, si discostano di pochissimo da quelle del primo turno. E come era già avvenuto al primo turno, i capoluoghi sono stati più ricchi di soddisfazioni per Bersani che non per Renzi: ovunque (con la sola eccezione di Ferrara, dove in città la percentuale è lievemente inferiore) il segretario del Pd ha raccolto più voti nei centri più grandi che in quelli più piccoli. Spicca, su tutti, il dato del comune di Bologna dove Bersani ha sfiorato il 70%. Giova, in questo caso, ricordare che al primo turno la città di Bologna era stata quella dove Vendola aveva raccolto i maggiori consensi. Discorso a parte, infine, merita Piacenza, città che ha avuto un ruolo importantissimo in queste primarie, perché è la città di Bersani, ma anche di Roberto Reggi, ex sindaco, nonché uno dei più stretti collaboratori di Matteo Renzi. Nella provincia la vittoria di Bersani è stata netta: 59,85% contro 40,15%, in città ancora più alta: 60,45% a 39,55%. L'Emilia-Romagna insomma, al termine di queste primarie, si conferma un feudo bersaniano. In cui, però, le istanze di rinnovamento del sindaco fiorentino hanno convinto due elettori su cinque.

 

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