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Figli con 2 mamme, la procura impugna. Mazzoni: "Questa destra è contro le famiglie"

La segretaria del PD bolognese si scaglia contro la decisione della procuratrice. Lo Giudice: "Per la democrazia tira una brutta aria". A sorpresa Alessandra Mussolini

"Una inaccettabile limitazione dei diritti fondamentali.  Piena solidarietà, sostegno ed un abbraccio sincero a queste famiglie che a causa di questa decisione scellerata rischiano di veder sfumare i diritti e le protezioni garantite loro dalla legge". Così la segretaria PD di Bologna, Federica Mazzoni, commenta la decisione della procura di Padova che ha impugnato 33 gli atti di nascita registrati dal sindaco Sergio Giordani, dal 2017 a oggi: "A nemmeno sei mesi di distanza dalla circolare con cui il Ministro Matteo Piantedosi ordinava una stretta dell'iscrizione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali, arriva un vero e proprio attacco alla vita delle persone e delle famiglie - continua Mazzoni - una scelta vergognosa che ha in sé un messaggio inequivocabile e chiaro che è sempre più sconcertante costare: questa Destra è contro le famiglie, entra nelle loro vite e affonda i propri artigli nella quotidianità e negli affetti, mette in pericolo il benessere e il futuro di questi/e bambini/e costringendoli a crescere senza il riconoscimento legale di una delle loro madri. È un decreto che priva i bambini e le bambine di un diritto fondamentale e che getta ombre sul concetto stesso di famiglia. Non esiste un solo tipo di famiglia giusta - per la segretaria dem - ma esistono famiglie fondate sull’amore e su progetti di vita che devono essere garantiti e tutelati. Queste famiglie nella loro pluralità sono la vera realtà e non possiamo accettare una politica che promuove l'ineguaglianza, la discriminazione e la negazione dei diritti delle persone. Come Partito Democratico di Bologna siamo al fianco di tutte le coppie dello stesso sesso e delle loro famiglie, a difesa dei diritti dei bambini e delle bambine. Siamo impegnati a lottare per una società inclusiva, rispettosa di tutte le forme di famiglia e che garantisca diritti e pari opportunità per tutti i suoi cittadini e le sue cittadine". 

La decisione della procura 

Un atto che cancella una delle due mamme dallo stato di famiglia, con tutte le conseguenze del caso. Parliamo quindi di figli già nati.

Come rende noto Padova Oggi, le raccomandate in cui si chiede al tribunale di cancellare il nome della madre non biologica e di rettificare il cognome attribuito alla figlia, sono già state inviate alle famiglie interessate e ai loro legali.

Lo Giudice: "Pregiudizio anacronistico, brutta aria per la democrazia"

La giovane età della bambina esclude che la modifica del cognome possa avere ripercussioni sulla sua vita sociale”. Sta racchiusa in queste poche parole, per Segio lo Giudice, capo di gabinetto della Città metropolitana, attivista e presidente onorario dell'Arcigay, già senatore PD, che nel 2011 si è sposato con il suo compagno e ora hanno due figli : "La crudeltà e l’insensatezza della decisione con cui la procura di Padova ha impugnato 33 atti di registrazione anagrafica di altrettanti bambini o bambine con due mamme nati dal 2017 a oggi. Quale conoscenza ha delle bambine la procuratrice di Padova che ha scritto queste parole in uno dei ricorsi? Mia figlia Alice, che ha sei anni come quella bimba, porta con fierezza il suo doppio cognome, che racchiude quelli dei suoi due papà e rappresenta quindi l’unità della sua famiglia".

Per Lo Giudice "è scontato che un cambio improvviso del cognome avrebbe per lei un significato che va oltre il dato anagrafico ma impatterebbe in modo violento sulla sua percezione di sé e della propria famiglia che è quel nucleo inviolabile di sfera personale che le istituzioni comunitarie definiscono diritto all’identità personale e diritto alla vita familiare. È mai possibile che la procuratrice Sanzari non ne abbia contezza?"

Quindi "un pregiudizio anacronistico. Qui non c’è gestazione per altri, non c’è quell’alibi che, nel caso di una coppia di uomini, fa da schermo a tutto il resto. Qui c’è solo omofobia istituzionale, fatta pagare a delle bambine e a dei bambini. Chi scrive ha il massimo rispetto per la magistratura e la sua autonomia decisionale. Ma sono passati sei anni dalla prima registrazione effettuata dal sindaco Sergio Giordani in cui ogni atto è stato speditamente inoltrato alla procura di Padova per le debite valutazioni, senza mai avere un’osservazione né un rilievo critico".

"La posta in gioco è la qualità della nostra convivenza civile e quel principio di separazione dei poteri per cui gli amici della Meloni, Orbàn e Duda - attacca Lo Giudice - sono già nel mirino dell’Unione Europea e la stessa Italia, sulla vicenda dei controlli della Corte dei Conti, è già sotto osservazione. Non tira una bella aria per la democrazia".

Polazzi (Lega): "Azione legittima per tutelare l'interesse superiore dei minori coinvolti"

A Mazzoni risponde il capogruppo provinciale della Lega di Bologna, Mattia Polazzi, desidera esprimere la sua posizione chiara in merito. " La scelta della Procura di Padova non rappresenta in alcun modo una limitazione dei diritti fondamentali. Al contrario, essa è un'azione legittima volta a tutelare l'interesse superiore dei minori coinvolti " afferma Polazzi. E attacca: " Le affermazioni di Mazzoni, secondo cui questa azione rappresenta una presunta ostilità della destra nei confronti delle famiglie e dei bambini, sono sprovviste di fondamento e riflettono un atteggiamento ideologico e pregiudizievole " continua il Capogruppo del carroccio "La Lega si impegna a tutelare i diritti dei bambini e delle famiglie, promuovendo il benessere e il futuro dei più giovani ". 

Mussolini: "Indegno di un paese civile"

Le proteste sui social si rincorrono. L'eurodeputata Elisabetta Gualmini giudica la decisione una privazione "di diritti e protezione quei figli e gettare nella disperazione quelle famiglie - aggiungendo - Uno Stato europeo non può accettare una simile vergogna".  Se ci si aspetta la presa di posizione a favore dei partiti di destra, sorprende il commento di Alessandra Musollini, eurodeputata del Partito popolare europeo: "E' indegno di un paese civile e come andare a buttare una bomba in una famiglia e guarda caso va a colpire solo i bambini, si è spezzato e si tenta di spezzare una catena di affetti consolidata" ha detto in un video pubblicato su twitter.

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