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Politica

Ricorso vs Città 30, Orioli: "Conflitto di interessi e strumentalizzazione per campagna elettorale"

Così l'affondo dell'Assessora che graffia l'opposizione che ha promosso una raccolta firme contro la misura applicata dal Comune sui limiti di velocità

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Sì o no alla ‘Bologna Città 30’? È  il quesito con cui l’opposizione a palazzo D'Accursio lancia un referendum contro il provvedimento della 'Bologna slow'  presentato ieri alla stampa. Non si è fatta attendere la replica, dai toni secchi, dell'Amministrazione comunale. Graffia così l'assessora con deleghe a Nuova mobilità, infrastrutture e trasporto pubblico locale, Valentina Orioli: “L’avvocato e senatore Lisei che invita a fare ricorso contro la città 30 sulla base di una direttiva ministeriale promossa dal collega di partito deputato e avvocato Bignami, seguito dall’invito in consiglio comunale di qualche consigliere a rivolgersi a Fdi per i ricorsi, potrebbe essere un esempio interessante di economia circolare, se non sembrasse un conflitto di interessi al limite dell’accaparramento di clientela".

E poi l'invito a mantenere ruoli privati e pubblici separati. "Inviterei - aggiunge l'assessora -gli esponenti locali di Fratelli d’Italia a distinguere ruoli politici, istituzionali e professionali, perché questo è l’abc della democrazia".

Questione multe

Orioli e il Comune felsineo, mantengono la barra dritta, nonostante le invettive delle opposizioni e la direttiva del MIT. "Non siamo spaventati - rimarca Orioli  - continuiamo a lavorare per migliorare questa misura. Sulle sanzioni, non c’è alcun passo indietro, semplicemente continuano ad essere applicate con buonsenso, senza atteggiamenti vessatori, come è stato fatto sin dall’inizio.  Come più volte ribadito il nostro impegno non è contro il governo, ma per i cittadini. Crediamo che la sicurezza stradale sia un obbiettivo che dovrebbe accomunarci, ma vedo purtroppo che per qualcuno è solo l’ennesima occasione per creare contrapposizioni ideologiche".

Cavalcata elettorale 

Infine l'affondo diretto alle mosse degli avversari politici: "La raccolta firme per il referendum dispiace sia strumentalizzata per fare campagna elettorale per le europee. Cercano firme e numeri di telefono per le preferenze. Senza ritegno, purtroppo la politica non ha più senso di responsabilità.”

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