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Via Indipendenza, presidio anti-abusivi: 'Negozianti e cittadini esasperati'

E' la prima, ma potrebbe non essere l'ultima iniziativa contro gli ambulanti abusivi. La candidata sindaco Borgonzoni: 'E' servita infatti non si sono visti'

Tra le tante manifestazioni in città ieri anche l'iniziativa patrocinata dalla Lega Nord  Bologna contro l'abusivismo in via Indipendenza. Esponenti del Carroccio, della Lista "Uniti si vince" e Fratelli d'Italia si sono riuniti in mattinana in Piazza Maggiore per poi "presidiare" la via dello shopping. 

Soddisfatta la capogruppo leghista a Palazza D'Accursio e candidata sindaco Lucia Borgonzoni: "Ci sono le forze dell'ordine e ci siamo noi, direi che è servita, infatti gli abusivi non si sono visti". "Il pd è riuscito a trasformare la via principale di Bologna da luogo di shopping che porta in Piazza Maggiore in un vero e proprio SUK abusivo", riporta la nota dell'iniziativa '#Riprendiamo i nostri portici'. 

Oltre ai negozianti esasperati "molti cittadini sono venuti a parlarci, anche chi vota o votava PD e ora ha detto che voterà noi perchè quel partito non esiste più. Ci hanno dato testimonianza non solo di quanto accade nella via, ma anche nelle traverse e nei vicoli che vengono usati spesso dagli abusivi come w.c.", continua la consigliera leghista "senza contare i rumori e gli schiamazzi, c'è chi ci ha detto che venderà casa, se servirà ripeteremo comunque l'iniziativa". 

Al presidio anche i consiglieri Lorenzo Tomassini, Daniele Carella, Michele Facci ('Uniti si vince') e Fabrizio Nofori, responsabile provinciale di Fratelli D'Italia, assente Forza Italia: "Tra di noi non c'è bisogno di un invito ufficiale, nelle comunicazioni era scritto chiaro che tutti erano invitati a partecipare, quindi nessuna polemica".  Alla manifestazione ha partecipato anche Luca D'oristano, amministratore della pagina Facebook "Riprendiamoci Bologna". presidio fdi

"Non è concepibile che le Istituzioni restino immobili davanti al dilagante fenomeno degli abusivi" spiega Fabrizio Nofori "Via Indipendenza e il Centro di Bologna non possono diventare un suk nordafricano, sia per una questione di legalità e correttezza nei confronti dei commercianti onesti, che pagano regolarmente le tasse e non vendono merce contraffatta, sia per una questione di degrado, che inevitabilmente si viene a creare in queste situazioni. Non mancano le soluzioni o i mezzi, manca semplicemente la volontà". 

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