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Domenica, 28 Aprile 2024
Scuola Zona Universitaria / Via Zamboni, 33

Studenti in protesta contro la riforma degli insegnanti: "Costi troppo alti" | FOTO

Fumogeni e striscioni sotto il Rettorato durante il consiglio di amministrazione dell'Università. Le associazioni si oppongono alla legge Bianchi per il reclutamento del personale docente nelle scuole secondarie

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Studenti e studentesse in presidio sotto il Rettorato dell'Università dove dalle 9 di questa mattina è in corso la protesta contro la Riforma Bianchi inerente al percorso universitario e accademico obbligatorio per diventare insegnanti. La legge del 2022 per il reclutamento dei docenti, che prende il nome dall'ex Ministro dell'Istruzione, ha inserito il requisito di 30 o 60 CFU per ottenere l'abilitazione all'insegnamento. Percorsi che "arriveranno a costare fino a 2400 euro per quello da 60 CFU e 1900 euro per quello da 30 CFU", spese "che ricadranno sui singoli studenti" rendendo l'accesso "un privilegio riservato a chi può permettere di sostenerli", ha dichiarato la maggioranza del Consiglio degli Studenti dell'UniBo che si è radunata davanti all'ingresso del civico 33 di via Zamboni con striscioni e fumogeni durante il consiglio di amministrazione dell'Università.

Studenti in presidio sotto il Rettorato dell'Università

Rivedere l'impianto di tassazione del percorso formazione insegnanti, considerare i rimborsi in base all'Isee, alloggi Er.Go per chi accede al percorso e appelli di laurea straordinari per chi lo frequenta durante gli studi sono le richieste avanzate dalle rappresentanze studentesche, ma che sono "rimaste inascoltate da parte dell'Ateneo - proseguono i manifestanti - che le ha bocciate in sede di Senato Accademico ignorando l'iniquità di tale riforma".

Alla bocciatura della mozione è seguita anche quella del Consiglio di amministrazione, che ha approvato, spiegano gli studenti, una mediazione che prevede di fissare la prima rata uguale per tutti a 1200 euro per i 60 CFU e 950 per i 30, restando ferma la seconda tassa graduata su base isee. "Si tratta sicuramente di un’importante vittoria strappata grazie alla mobilitazione studentesca di questa mattina, ma non basta. Per questo non ci fermeremo e come componente studentesca continueremo a mobilitarci e a richiedere interventi che possano andare sempre più nella direzione della gratuità del percorso formativo per l’insegnamento", conclude la delegazione studentesca.

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