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Dengue, viaggi e contagi sul territorio: bene fare chiarezza

BolognaToday, dati alla mano, fa il punto con l'esperto che ci restituisce il quadro della situazione

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Con la Pasqua alle porte, è tempo di partenze. Ma una vacanza su spiagge bianche esotiche può rivelarsi fonte di guai. La ragione? Chi viaggia potrebbe rientrare a casa con qualche brutta sorpresa dal punto di vista sanitario. Non è difficile, infatti, prendere la Dengue, ma anche altre patologie come anche Chikungunya e Zika, e accorgersene una volta rientrati in Italia. Basta una semplice puntura di zanzara. 

I Paesi più a rischio per il contagio

È proprio durante le vacanze in Paesi in cui la Dengue o altre patologie simili, come Chikungunya, Zika e Nile West, sono diffuse il momento in cui ci si contagia. Le mete più a rischio sono quelle del Sud Est Asiatico o del Sud America, Brasile in testa, dove negli ultimi anni c’è stata una recrudescenza dei casi. Nel 2023 sono rientrati in Italia con questo strascico sgradevole ben 17 bolognesi e a 44 cittadini emiliano romagnoli. Il picco avviene tra aprile e ottobre, quando proliferano le zanzare tigre e i viaggi, complice il periodo estivo, sono più frequenti. Nei primi tre mesi del 2024, infatti, i casi confermati a livello regionale sono  stati 10 e 7 nello stesso periodo dell’anno precedente. Tutte le informazioni sono state raccolte in una pagina dedicata realizzata dalla Regione Emilia-Romagna. 

Come avviene la trasmissione e cosa fare per evitarla

“Tutti quelli che visitano i Paesi dove la Dengue è più diffusa devono stare attenti, utilizzare repellenti e prendere precauzioni per non essere punti dalle zanzare”, spiega Davide Resi, Dirigente Medico della Ausl di Bologna, specializzato in Profilassi delle malattie infettive. Le situazioni più a rischio sono quelle urbane, come mercati e altri luoghi affollati.  Non bisogna proteggersi solo di notte o in mezzo ad una giungla, ma soprattutto in città.

Febbre alta, mal di testa e gli altri sintomi

Una volta rientrati a casa, se si sviluppano i sintomi della Dengue - febbre alta, forte mal di testa, malessere e dolori articolari sono i più comuni – è bene recarsi al più presto dal proprio medico e verificare se si abbia contratto o meno la malattia. “Se poi il caso viene accertato – prosegue Resi - scatta un protocollo che prevede che tutti i luoghi frequentati dalla persona che si è infettata negli ultimi 10 giorni vengano bonificati nel raggio di 100 metri”. La Ausl di Bologna lo scorso anno ha attivato questa procedura in una decina di occasioni.  

In Italia il vettore sono le zanzare tigre proliferano nelle acque stagnanti

A fare da vettore per le patologie di questo tipo in Italia sono le zanzare tigre. Questi insetti, però, non trasmettono automaticamente la Dengue o altre patologie simili. Lo fanno solo se hanno punto una persona che a sua volta ha contratto la malattia nell'arco di un determinato numero di giorni e poi pungono altre persone. Le acque ferme, inoltre, da quanto riferiscono gli esperti, sono l'habitat ideale per questi insetti. Da qui il consiglio di annaffiare terrazzi e giardini stando attenti a non far ristagnare l'acqua e ad eliminare i sottovasi, a pulire i tombini, effettuare tutte le disinfestazioni opportune. Consigli che la Regione Emilia-Romagna ha trasmesso ai cittadini. 

La situazione in regione

Anche la Regione Emilia-Romagna, in linea con il piano nazionale, ha varato un piano da un milione 120mila euro per la prevenzione e il controllo del proliferare della zanzara tigre. È costante anche il monitoraggio della situazione sul territorio emiliano romagnolo. Da circa metà ottobre fino alla fine di maggio dell’anno successivo il sistema di monitoraggio della zanzara tigre in Emilia-Romagna prevede l’attivazione di 110 ovitrappole in 10 Comuni capoluogo di provincia ogni 2 settimane. I dati che si ottengono sono importanti per completare il set di quelli raccolti nel periodo estivo con l’attivazione di 755 ovitrappole in tutti i capoluoghi di provincia e per creare modelli predittivi in base all’andamento climatico. I grafici mostrano la serie storica dei dati mensili, dal 2012 al 2024, da ottobre a dicembre  (a) e di gennaio e febbraio (b). 

La serie storica-2

Molto alto il valore di gennaio 2024 rispetto agli anni precedenti mentre il mese di febbraio 2024 mostra valori inferiori al 2023 ma comunque elevati.

I dati del 2024 

Dati che mostrano come la situazione  per il momento non sia di fatto allarmante. “Anche quest’anno - sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini - la Regione Emilia-Romagna è pronta per prevenire e contrastare la proliferazione delle zanzare. Questo è possibile grazie all’impegno dei Comuni, che provvederanno agli interventi di disinfestazione, e a quello dei cittadini, ai quali chiediamo di adottare pochi ma utili accorgimenti. E nel Piano 2024 abbiamo deciso, ancor prima delle indicazioni ministeriali, di mettere in campo una serie di azioni mirate per prevenire l’eventuale diffusione del virus Dengue – conclude - che ad oggi non desta preoccupazione per il nostro territorio”.

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