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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Imola

Finto suicida, Guerra in tribunale: moglie e figlie si costituiscono parte civile

Appuntamento alla sbarra a gennaio per l'imolese che abbandonò la famiglia fingendosi morto. Risponderà di violazione degli obblighi di assistenza familiare

Arriva in tribunale il caso di Adamo Guerra, il commerciante imolese che lasciò moglie e figlie simulando un suicidio, e anni dopo venne rintracciato vivo e vegeto in Grecia. Ora il 57enne dovrà presentarsi al Tribunale penale di Ravenna per rispondere di violazione degli obblighi di assistenza familiare, per avere abbandonato il domicilio domestico, sottraendosi ai doveri inerenti la responsabilità genitoriale e alla qualità di coniuge, facendo mancare i mezzi alla moglie  e alle due figlie. 

Stando a quanto si legge su Today,  la citazione a giudizio della Procura ravennate è la conseguenza del fascicolo nato dalla querela che la moglie fece a settembre 2016 ai carabinieri di Imola. Una denuncia che ha fatto emergere le prime contraddizioni di un caso sorprendente: la donna sapeva che l'ex marito era vivo già nel 2016. Da lì, la prima udienza era stata fissata per settembre 2019: ma il processo era stato sospeso perché l'imputato era stato dichiarato irreperibile fino a quando, nell'ambito del procedimento civile avviato dalla donna per il divorzio, a febbraio 2022, aveva fatto richiesta all'Aire (anagrafe italiani residenti all'estero) di essere cittadino italiano residente in Grecia.

In seguito alla fissazione dell'udienza penale notificata ad aprile, giusto martedì scorso c'è stata un'udienza davanti al giudice monocratico Antonella Guidomei, che, per una incompatibilità legata a una questione formale del precedente avvocato d'ufficio dell'uomo, ha rinviato tutto a gennaio in quella che dunque sarà la prima udienza del processo: moglie e figlie, che erano presenti, hanno manifestato l'intenzione di costituirsi parte civile.

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