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Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Alluvione, Bonaccini: “Basta perdere tempo”. E in piazza scatta la polemica

Ampio confronto, in Piazza Maggiore, sul disastro dell’Emilia-Romagna. Lepore: “Il commissario deve essere Bonaccini”

Lo striscione di protesta degli ambientalistiÈ l’alluvione il primo argomento che viene affrontato a Repubblica delle Idee, l’evento che ogni anno il quotidiano organizza a in Piazza Maggiore, a Bologna. Un evento che dopo il terremoto del 2012 e la pandemia ha nuovamente scosso il territorio dell’Emilia-Romagna. Ed è proprio da qui che inizia Stefano Bonaccini, tra gli ospiti che hanno discusso del presente e del futuro del territorio insieme al sindaco di Bologna Matteo Lepore, al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e la sindaca di Budrio Debora Badiali. “Voglio iniziare con un abbraccio alle popolazioni colpite dall’alluvione – esordisce il Governatore –. Sul tema del commissario non voglio accendere nessuna polemica. Sono al nono anno da commissario straordinario per il territorio e non chiederò una proroga, perché in dieci anni abbiamo ricostruito praticamente tutto. Qui siamo fatti così: lavoriamo con tutti livelli istituzionali. Il nostro è un modello: quante ricostruzioni sono state affrontate in questo modo? Il punto è che non possiamo perderci in polemiche sulla pelle sulle popolazioni colpite. Forse si pensa che chi farà il commissario avrà qualche interesse per vincere le elezioni regionali fra due anni: non scherziamo. Abbiamo bisogno di una struttura commissariale, altrimenti si ferma una parte del paese. La stessa Giorgia Meloni l’ha definita una locomotiva del Paese. Facciano in fretta, noi siamo pronti”.

Una fretta espressa anche a Roma, nel recente incontro avuto con il Governo: “Abbiamo portato proposte uniche da Regione, sindacati e imprese e lo stesso hanno fatto i sindaci di colore diverso. La ricostruzione, dopo pochi anni, aveva già il 60% di opere già fatte. Una volta liberati acqua e fango, le imprese sono già pronte. Abbiamo chiesto subito una struttura commissariale, anche perché dobbiamo ricostruire subito, tenendo in considerazione che il lavoro va fatto entro l’autunno, come ricostruire strade e argini. Oggi serve collaborazione. Non vogliamo un euro in più di ciò che ci spetta. Garantisco, però, che vogliamo fino all’ultimo euro che serve per far ripartire l’Emilia-Romagna”. Poi l’appello: “Venite in vacanza in Romagna, troverete un’industria turistica pronta. Io voglio credere che Musumeci sia stato male interpretato. Io sono stato commissario per la ricostruzione insieme al ruolo di governatore e di presidente della conferenza delle Regioni. La filiera decisionale in questo modo si accorcia”.

Sul tema ricostruzione si esprime anche il sindaco Lepore: “Abbiamo fatto una riunione l’altra volta e il presidente della provincia di Forlì e Cesena ci ha raccontato i danni che hanno subito. Di 400milioni di danni, 96 sono già usciti dai comuni. A Roma abbiamo detto che non c’è nessuna norma che copra queste spese. Voi pensate che una provincia di quel tipo può coprire una spesa tale? Non li hanno neanche, ma sono interventi di somma urgenza. Noi ora stiamo discutendo del ponte della Motta che collega Budrio e Molinella. L’unica cosa da fare è un ponte che duri una ventina di anni e il costo è di 11 milioni di euro. 60 per le strade, altri duecento per quelle provinciali. È ovvio che non possiamo fare da soli tutti questi interventi. Per questo serve fare presto. Noi stiamo già costruendo, ma forse al Governo non se ne sono accorti. Va bene che Meloni abbia detto che sarà coperto il 100%, ma nel decreto non c’è un euro per la ricostruzione, se non i soldi per la Protezione Civile. Noi abbiamo bisogno di soldi per la ricostruzione e bisogna far presto. Tutti lo sanno che il miglio commissario sarebbe Stefano Bonaccini, altre chiacchiere non ne vogliamo sentire”.

L’evento, ad un certo punto, è stato interrotto da una protesta dei collettivi ambientalisti. Una “pentolata” - con tanto di striscione "Non è maltempo, è malterritorio" - diventata ormai simbolo dell’assemblea No Passante, un’opera per la quale gli ambientalisti richiedono una valutazione di impatto ambientale. Decisa la risposta di Bonaccini: “Siamo una delle terre più ospitali e più avanzate d’Italia. Fino a cento anni fa, in Romagna, si moriva di malaria. Io il processo a chi ha governato in precedenza non lo accetto”. Più complessa la risposta di Lepore: “Il nostro è uno dei territori più antropizzati d’Europa. Ora però dobbiamo tornare indietro rispetto a scelte fatte nel dopo guerra in poi. Abbiamo tolto metri cubi già programmati, ma non dobbiamo perdere la tradizione di questa terra. Dall’altra parte ci sono le destre: quella italiana sta cercando di rompere la maggioranza europea guidata da voi del Leyen. Se non ci fosse la guerra in Ucraina, Meloni starebbe ancora più a destra. Oggi invece non può permettermelo perché non può rompere con gli Stati Uniti. L’Europa purtroppo è divisa su Ucraina, politiche migratorie e anche politiche green. Noi dobbiamo tenere unite la sinistra e gli ecologisti, altrimenti l’alternativa è la destra”.

L’incontro si chiude con la lettura di una nota firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Non sarete solo nella ricostruzione, tutta Italia vi è vicina. Onore ai volontari che da tutta Italia si sono stretti per l’Emilia-Romagna” 

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