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Cronaca

Nuovi autovelox, è polemica tra istituzioni della mobilità: "Non servono", "Parole gravi, il presidente si dimetta"

Il presidente Mauro Sorbi commenta scettico l'installazione delle fotocamere, sctenando le ire della consigliera SImona Larghetti. L'opposizione ne approfitta per attaccare la maggioranza, mentre il comitato Bologna30 tiene il punto e sostiene la richiesta di dimissioni

Scontro a distanza tra istituzioni sui nuovi autovelox annunciati dal Comune a Bologna. A fare scintille sono Simona Larghetti (consigliera comunale e delegata metropolitana mobilità) e Mauro Sorbi (presidente dell'osservatorio regionale sugli incidenti stradali), mentre l'opposizione approfitta dell'incidente per attaccare la maggioranza e i suoi progetti per la mobilità urbana, come per esempio la zona 30.

'Galeotte' sono state in primis le dichiarazioni di Sorbi a 'Il Resto del Carlino', critico con l'annuncio dei nuovi velox chiesti dal Comune e autorizzati dalla Prefettura. Secondo il presidente dell'Osservatorio regionale, infatti, "non faranno diminuire il numero di incidenti". Il vero deterrente, sostiene, è schierare più "vigili in strada". A corredo delle sue dichiarazioni, Sorbi elenca una serie di dati sugli incidenti in città.

Il nodo dei dati sugli incidenti

Numeri che però vengono contestati da Larghetti oggi in Consiglio comunale. "Di fianco a persone che discutono e si informano- attacca l'esponente di Coalizione civica- c'è un'operazione politicizzata di contrarietà ideologica, che non si ferma nemmeno di fronte a dati ed esperienze che dimostrano il contrario".

Secondo Larghetti, la gradualità del progetto città 30 è "necessaria per il confronto e la crescita di consapevolezza" tra i cittadini. E' invece "più inquietante vedere lo stesso livello di qualunquismo nel presidente Sorbi -sferza la delegata metropolitana- che spara dati sull'incidentalità in aperta negazione con i dati dell'Osservatorio della Città metropolitana, il quale tramite l'ufficio statistica elabora tutti i verbali delle Forze dell'ordine e non si basa sulla rassegna stampa fatta dalla segreteria del presidente".

Sorbi, cita ad esempio Larghetti, "dice che gli incidenti sono soprattutto in extraurbano: falsità totale, con numeri alla mano.
Anche sui velox racconta cose che non corrispondono ai nostri dati, evidentemente prendendo in esame interi chilometri di vie anziché tratti dove è presente il velox". Per questo, attacca la consigliera comunale e metropolitana, "forse è tempo che Sorbi si faccia da parte. La violenza stradale è un problema serio, non si può trattare con l'opinionismo da bar".

Qualche critica verso il presidente dell'Osservatorio regionale arriva anche dal Pd, con Claudio Mazzanti, consigliere comunale e presidente della commissione Mobilità di Palazzo D'Accursio. "La Polizia stradale dice che il 51% degli incidenti è dovuto alla velocità -cita Mazzanti in aula- o la Stradale dà numeri a caso o forse ne sanno più di Sorbi. Mi auguro che, come in tutti i Paesi civili, si arrivi anche qui al controllo elettronico totale".

Opposizioni scatenate: "Giunta ostaggio degli estremisti"

Sulla richiesta di dimissioni le opposizioni trovano buon gioco nel fare muro e scagliarsi contro la maggioranza, attaccando anche il progetto del limite a 30 km/h. 

"Massima solidarietà" a Sorbi arriva da tutto lo stato maggiore di Fdi. "Persona falsa, che fa qualunquismo e chiacchiere da bar. Non solo queste parole sono gravissime rispetto all'Osservatorio regionale e al suo presidente, che sono un istituto e una persona di massima rispettabilità- affermano gli esponenti Fdi- i dati che abbiamo dimostrano che gli incidenti non sono causati da chi va ai 50km/h, né sono diminuiti con i velox. I cittadini non vogliono gli autovelox, che hanno solo la funzione di fare cassa, così come non vogliono la Città 30, come dimostra la nostra campagna firme che ha superato le 6.000 sottoscrizioni". La Giunta Lepore, attacca Fdi, è "tenuta sotto scacco da Coalizione civica e da Larghetti, ragiona solo per vuoti slogan ideologici e dimostra di non avere buonsenso".

Segue la Lega con Matteo Di Benedetto: "Non vi interessa davvero salvare vite, ma portare avanti provvedimenti ideologici- accusa il capogruppo leghista- il presidente dell'Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale, Mauro Sorbi, conferma quello che diciamo da tempo: per la sicurezza serve investire nella Polizia locale, non in autovelox. Non è significativa la diminuzione del numero di incidenti vicino agli autovelox, servono più a fare cassa e a piegare la popolazione alla Città 30 che a salvare vite".

Anche i consiglieri comunali civici della lista 'Bologna Ci Piace', Samuela Quercioli e Gian Marco De Biase, esprimono solidarietà a Mauro Sorbi "per l'aggressione verbale subita durante il Consiglio comunale di oggi da parte di esponenti della maggioranza". "Parole gravi volte a screditare la professionalità che lo ha caratterizzato in questi anni nel suo ruolo di presidente- affermano i civici- attacchi inaccettabili, perché offendono la persona in quanto tale, mancando di quel rispetto che non deve mai mancare, soprattutto in un luogo istituzionale come la sala del Consiglio comunale".

Il comitato Bologna30 replica e tiene il punto: "Dati Sorbi? Fake news"

A controreplica arriva un lungo comunicato del comitato Bologna30, che non solo tiene il punto ma ribadisce anche la richiesta di dimissioni del presidente dell'osservatorio regionale sugli incidenti.

"Sorbi -si legge in un passaggio- crede forse che le decine di milioni di europei che vivono nelle varie città 30 nel continente non lavorino? In base a quale considerazione scientifica può dire che per “gli artigiani osservare i 30” sarebbe “molto complicato”? Non ci sono forse mamme, papà, lavoratori e artigiani a Bruxelles, Parigi, Madrid, Graz, Helsinki, Oslo? Ma di cosa sta parlando Sorbi? Non ha letto che le rilevazioni reali confermano che non c’è affatto una perdita di tempo sul tragitto medio fra una città 30 e una città 50? Gli studi effettuati in tante città parlano chiaro e sono concordi nello smentire le sue affermazioni: i pochissimi secondi persi che alcuni studi prevedono valgono assolutamente la pena".

Infine l'affondo: "Pensiamo che il Presidente dell’Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza Stradale della Regione debba essere una persona qualificata, preparata, che non abbia timore di imparare dalle esperienze già attuate altrove, che abbia tempo e voglia di aggiornarsi, di informarsi e di documentarsi per poter dare informazioni corrette e scientificamente solide al pubblico su un tema così importante. Ci sembra quindi evidente che un cambio al vertice dell’Osservatorio sia indispensabile e non più rinviabile, per rispetto dell’Istituzione e a tutela della vita di tutti gli emiliano-romagnoli, e non solo, che si spostano sulle nostre strade".

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