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Cronaca

Barriere cattura plastica nei fiumi dell'Emilia-Romagna

Il progetto pilota a Ferrara. La Regione investe 300mila euro

Fiumi, darsene, argini urbani e non solo. E' a queste aree che è dedicato il progetto pilota della Regione Emilia-Romagna per mantere puliti i corsi di acqua dolce, soprattutto dalla plastica e da tutti i materiali galleggianti estranei alla flora e alla fauna del fiume stesso.

Fiumi più puliti con un sistema di barriere galleggianti acchiappa plastica. Prende il via da Ferrara un progetto pilota per sperimentare un nuovo metodo di pulizia dei corsi d’acqua. Si tratta di una moderna modalità di raccolta selettiva dei rifiuti, installata a Ferrara in prima battuta sul Po di Volano, nei pressi della Darsena City, e a valle del ponte di San Giorgio, in centro città.

Finanziamento da 300mila euro

“La sperimentazione durerà un anno ed è finanziata dalla Regione con 200mila euro- spiega Irene Priolo, assessore regionale all’Ambiente- . Rientra tra le azioni della strategia per ridurre le plastiche usa e getta, colonna portante del nuovo Piano regionale per la gestione dei rifiuti. Il tutto attraverso una modalità d’intervento innovativa e all’insegna della sostenibilità, capace di agire a 360 gradi per la protezione e la tutela dell’ambiente”.

Accanto al progetto, in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, nel giro di poche settimane è pronto a partire nel territorio provinciale un ulteriore intervento di pulizia di argini e sponde di vari corsi d’acqua. Con una spesa di 100mila euro si punta a rimuovere e sgomberare ogni genere di rifiuto abbandonato: ingombranti, materiali plastici o ferrosi, componenti di autoveicoli, pneumatici e amianto. La durata delle operazioni sarà di 12 mesi. Con queste risorse sale a 300mila euro l’investimento complessivo, da parte della Regione, per la valorizzazione e il recupero ambientale dei fiumi del ferrarese.

Gli interventi in città e in provincia

Il progetto, già realizzato con successo sul Po dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume, permette di intercettare i rifiuti galleggianti grazie all’installazione di un dispositivo di raccolta selettiva all’avanguardia, composto da barriere flottanti in polietilene, che non interferisce con la fauna e flora del fiume.

Attraverso un natante dotato di cestello, vengono raccolti la plastica galleggiante e altri rifiuti trasportati dall’acqua, poi inseriti in appositi “big bags” e trasferiti nei siti di conferimento. Tra gli altri obiettivi dell’iniziativa c’è anche la valutazione dell’adeguatezza di questo sistema di raccolta come prevenzione del “marine litter”, vale a dire i rifiuti dispersi in mare e lungo le coste, la verifica di  quanti e quali tipi di rifiuti si trovano in acqua e la definizione di una stima dei quantitativi che si riescono ad intercettare, con particolare riferimento alla plastica.

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