Lite in discoteca e minacce ai carabinieri: "O fate quello che diciamo o finisce male"
Militari intervengono nel locale per riportare la calma. La situazione degenera: due giovanissimi in arresto, c'è anche un minore
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Notte movimentata in una discoteca dell'imolese culminata con l'arresto di un 21enne e un 16enne -italiani e residenti in Provincia di Bologna- per concorso in minaccia, violenza e resistenza a un pubblico ufficiale.
È successo nella notte del 13 gennaio scorso, quando l’attenzione dei Carabinieri, impegnati nei servizi notturni di controllo del territorio, è stata richiamata da un addetto alla sicurezza di una discoteca di Imola che chiedeva aiuto, dicendo di avere difficoltà nella gestione di un paio di clienti che stavano litigando con altri avventori. All'arrivo dei militari entrati nel locale per mantenere l’ordine pubblico, i due clienti sono stati invitati a uscire per evitare di creare altri problemi.
Minacce ai carabinieri
Secondo la ricostruzione dell'Arma, inizialmente i due si sono mostrati collaborativi, ma non appena fuori dal locale si sarebbero avvicinati all’autoradio tentando di aprire gli sportelli che erano chiusi pretendendo un passaggio. Dinnanzi al diniego, si sarebbero inalberati indirizzando improperi: “Pezzi di m…Figli di p…Non abbiamo paura di voi. Siamo stati già in carcere. Voi adesso ci accompagnate a casa e fate quello che diciamo noi, altrimenti stasera finisce male”.
In effetti, la serata è finita male perché di fronte all’ennesimo rifiuto dei Carabinieri di fare da 'taxi', i giovani si sarebbero ulteriormente agitati - aggiungono i militari - diventando tanto aggressivi da richiedere il supporto sul posto di un’altra pattuglia. Nonostante la presenza di quattro Carabinieri, i due sarebbero rimasti sordi a qualsiasi invito a calmarsi.
Doppio arresto
Tratti infine in arresto, il maggiorenne dopo la celebrazione del processo con rito per direttissima, è stato sottoposto alla misura cautelare giornaliera dell’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia giudiziaria. Il minorenne, invece, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, è stato accompagnato in una struttura della giustizia minorile. A seguito della convalida dell’arresto, il 16enne è stato accompagnato presso la sua abitazione con l’obbligo di permanenza al suo interno.
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