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Cronaca

In carrozzina per l'Emilia-Romagna: il viaggio di 6 ragazzi con lesione midollare

Sono arrivati a Valsamoggia e domani ripartiranno alla volta di Sasso Marconi. Meta Imola per portare la loro testimonianza all'Istituto riabilitativo di Montecatone. Sono Pietro, Michele, Emanuele, Manuel eIgnazio, guidati dal costruttore di Cammini Pietro Scidurlo

"In completa autonomia e senza mai scendere dalle loro carrozzine". E' Klick’s on ways 2022, il cammino di 6 viaggiatori che non si erano mai incontrati, ma che insieme attraverseranno l’Emilia Romagna, da Fidenza sino a raggiungere l’Istituto riabilitativo di Montecatone, a Imola. 

Sono Pietro, Michele, Emanuele, Manuel e Ignazio, guidati dal costruttore di Cammini Pietro Scidurlo, e  affronteranno un itinerario di 250 km per testimoniare come, dopo la lesione midollare, "fuori ci sono infinite possibilità e che il Cammino è una di queste" si legge. 

Sono arrivati nel pomeriggio sul territorio di Valsamoggia accolti dal Sindaco Daniele Ruscigno e dalla Giunta e saranno ospiti delle Proloco e della Polisportiva Valsamoggia. Tanti i cittadini che si sono attivati e hanno contribuito per far sentire accolti questi viaggiatori.

Domattina ripartiranno alla volta di Sasso Marconi per avvicinarsi alla meta.

"Otto giorni di viaggio per promuovere le bellezze della nostra regione e far scoprire percorsi inclusivi e accessibili a tutti - ha commentato sui social il presidente della Regione Stefano Bonaccini - L’ultima tappa sarà al Centro Riabilitativo di Montecatone a Imola, fiore all’occhiello per la riabilitazione di pazienti con gravi o gravissime lesioni spinali". 

Il percorso

Da Fidenza, Fornovo di Taro, San Polo d’Enza, Sassuolo, Bazzano di Valsamoggia, Sasso Marconi, Bologna, Varignana fino a Dozza. La meta sarà l’Istituto di Montecatone di Imola specializzato nella riabilitazione di persone colpite da lesioni midollari e cerebrali acquisite: "Montecatone è il mondo della perenne attesa, dove dimentichi di avere un’altra casa perché sai quando entri ma non quando uscirai - scrive nella nmota Pietro Scidurlo - è dove ti insegnano a vivere con la carrozzina e a ritrovare l’autonomia. Quindi è lì che inizieremo un altro viaggio, forse proprio quello più difficile, fatto di incontri con i ragazzi e le famiglie coinvolte. Sarà fondamentale far comprendere che fuori c’è la vita ad aspettare, certo meno facile di prima, ma con mille opportunità da poter cogliere; e il Cammino è una di queste" che annuncia altri cammini per girare "ogni anno una regione e una unità spinale diversa".

"Questo viaggio lo faremo per noi, per voi, per chi partirà il giorno dopo averci incontrati e per chi partirà tra dieci anni, semplicemente lo faremo per regalare il possibile in un mondo di finti impossibili", conclude. 

Pietro è nato a Somma Lombardo (VA), paraplegico dalla nascita, a 33 anni  percorre per la prima volta il Cammino di Santiago in handbike. Nel 2012 è tra i fondatori e presidente di Free Wheels, l'organizzazone che mette a disposizione itinerari, ospitalità e servizi per tutti. Si occupa inoltre della mappatura dei percorsi e itinerari accessibili a tutti.

Foto Comune Valsamoggia

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