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Cronaca

Dai messaggi clonati, alla violenza: ancora una storia di maltrattamenti in famiglia

Resasi conto che la situazione stava diventando pericolosa, una donna ha raccontato di una relazione tossica, degenerata nel tempo. Attivato subito il cosiddetto “Codice Rosso”

Allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex. E' la misura cautelare eseguita nei confronti di un 41enne italiano indagato per maltrattamenti contro conviventi, accesso abusivo a sistema telematico, violenza privata e lesione personale aggravata.

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, nasce dalla querela di una donna sulla trentina che a ottobre 2023 si era rivolta ai Carabinieri per denunciare il compagno 41enne che aveva conosciuto tre anni fa. La signora ha raccontato che la relazione sarebbe cominciata male da subito per poi deteriorarsi  dopo un anno, con la nascita del figlio che lui non desiderava, sostenendo di essere stato “incastrato” e disinteressandosi alla gestione del neonato, mostrandosi infastidito e indisponibile a fornire le cure necessarie alla crescita. Col tempo, il 41enne - stando al racconto della compagna - avrebbe iniziato anche a ingelosirsi al punto da clonare la messaggistica telefonica della compagna, sostenendo di essere stato tradito. Non solo, in un’occasione, trovando sospetta la conversazione che la donna aveva avuto con un amico, le l'avrebbe strattonata con violenza arrivando a rompergli il telefono.

Una relazione tossica andata avanti per anni che era destinata a terminare nel peggiore dei modi. L'epilogo la sera del 25 settembre  , quando il 41enne, infastidito dalla donna che era tornata casa in ritardo, dopo averla spaventata con le solite minacce del tipo - “Ti sfondo il cranio! Ti prendo a calci in faccia!”- sarebbe arrivato ad aggredirla fisicamente per toglierle il telefonino dalle mani e così facendo le ha procurato una distorsione alla spalla, spedendola in ospedale. Resasi conto che la situazione stava diventando pericolosa, la donna si è rivolta ai Carabinieri della Stazione di Castenaso che hanno attivato subito il cosiddetto “Codice Rosso”, in attesa degli sviluppi giudiziari che hanno portato all’emissione della misura cautelare.

Cosa è il Codice Rosso

La misura che prevede l'introduzione di una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini riguardanti casi di violenza, come avviene nei pronto soccorso per i pazienti che necessitano di un intervento immediato.

Dal punto di vista procedurale viene previsto che la polizia giudiziaria, una volta acquisita la notizia di reato, riferisca immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale. Il pubblico ministero, nei casi di delitti di violenza domestica o di genere, entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato. Il termine di tre giorni può essere prorogato solamente in presenza di imprescindibili esigenze di tutela di minori o della riservatezza delle indagini, pure nell'interesse della persona offesa.  

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