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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Festa dell'Immacolata, il Covid fa saltare la tradizionale "Fiorita": sarà in "forma privata"

Solo il cardinale Zuppi raggiungerà piazza Malpighi per l'omaggio floreale alla statua della Madonna. L'invito della Curia è a "devolvere alla Caritas diocesana o parrocchiale l'equivalente degli omaggi floreali destinati alla fiorita"

Il covid fa saltare la "Fiorita", tradizionale celebrazione che riunisce i cittadini ai piedi della statua in Piazza Malpighi con i Vigili del fuoco che depongono fra le braccia della Madonna un mazzo di fiori, a nome di tutta la comunità.

Quest'anno l'8 dicembre a Bologna a causa della pandemia l'omaggio si terrà "in forma privata" da parte dell'arcivescovo, il cardinale Matteo Zuppi. L'invito della Curia però è a "devolvere alla Caritas diocesana o a quelle parrocchiali l'equivalente degli omaggi floreali destinati alla fiorita".

In occasione della festa dell'Immacolata, quindi, Zuppi presiederà la messa alle 11.30 nella Basilica di San Petronio. "La celebrazione- precisano da via Altabella- avverrà nel rispetto delle norme di sicurezza e del distanziamento sanitario e vi pareciperanno i ragazzi diversamente abili dell'Opimm". Nel pomeriggio, alle 15.30 nella Basilica di San Francesco, il cardinale guiderà invece la recita del Rosario, animata, nel rispetto delle norme anti-covid, dai rappresentanti delle associazioni dei medici cattolici, degli infermieri, dei cappellani degli ospedali, delle Forze dell'ordine, dei guariti dal covid e dai parenti dei defunti per coronavirus.

Alle 16.15 Zuppi raggiungerà quindi piazza Malpighi per l'omaggio floreale alla statua della Madonna. Alle 17.30 l'arcivescovo celebrerà i Vespri di nuovo in San Francesco. Il Rosario e l'omaggio floreale saranno trasmessi in diretta streaming sul sito della Chiesa di Bologna e sul canale YouTube di "12Porte". 

La "colonna" dell'Immacolata in Piazza Malpighi: la festa della 'Fiorita', storie e curiosità

La solennità dell'Immacolata concezione ricorda che la Madonna fu preservata fin dal suo concepimento dalla macchia del peccato originale. Nel 1854 Pio IX lo rese dogma. 

Riunisce i cittadini ai piedi della statua in Piazza Malpighi, e i Vigili del fuoco depongono fra le braccia della Madonna un mazzo di fiori, a nome di tutta la comunità.

La nostra statua, in rame, è del 1638, e fu realizzata da Giovanni Tedeschi su disegno di Guido Reni; sorge su di una colonna d'ordine ionico disegnata da F. Dotti, con ornamenti di D. Albertoni. Il piedistallo presenta un grande stemma di papa Urbano VIII (1623-1644), quello del Comune di Bologna, quello della Famiglia Francescana; una incisione latina racconta la storia e fu posta in occasione dei restauri del 1889. Anche a Bologna la tradizione della "Fiorita" risale alla proclamazione del dogma, e si delineò su quanto si faceva a Roma.

La statue che rappresentano l'Immacolata Concezione sono diffuse in tutta Europa, e molto spesso furono erette in occasione della cessazione di pestilenze o guerre: quale immagine era infatti più adeguata di questa, in cui la Vergine schiaccia il capo del serpente, sintesi e principio di ogni male, per celebrare la fine di una sventura? L'iconografia varia: la Vergine è comunque eretta sul globo del mondo, ha la luna sotto i suoi piedi, e col piede schiaccia il capo del serpente; una variante vede la Vergine col Bambino in braccio, e Gesù con una lunga croce astata trafigge il serpente. Il serpente poi può avere anche l'aspetto più drammatico del drago: infatti, alla base dell'iconografia, troviamo due passi all'inizio e alla fine della Sacra Scrittura. Il primo è il cosiddetto «protovangelo», cioè il primo annuncio della redenzione, di Genesi 3,15, dove Dio, rivolgendosi al serpente tentatore, dice: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». Il secondo è l'Apocalisse 12,1: "Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle". E il bambino che la donna partorisce viene salvato dalla minaccia di un enorme drago rosso. (fonte: Chiesa di Bologna)

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