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Venerdì, 26 Aprile 2024
Rischio terrorismo

Dark web e terrorismo internazionale: perquisizioni anche a Bologna

Sequestrati numerosi device oltre a materiale informatico, su cui proseguono gli approfondimenti delle Digos e delle articolazioni della catena anticrimine del Ros, supportati dai rispettivi uffici centrali

Associazione con finalità di terrorismo internazionale: sequestri e perquisizioni in diverse città dell'Italia, compresa Bologna da parte di polizia e carabinieri nell'ambito di un'operazione disposta dalla procura di Roma. Ventinove gli individui coinvolti nel blitz, che vuole prevenire la minaccia terroristica di matrice religiosa derivante dall'utilizzo del dark web: le indagini sono cominciate circa un anno fa in seguito alla segnalazione, acquisita dall'antiterrorismo della polizia e dal Ros attraverso il Federal Bureau of Investigation statunitense (FBI), dell'esistenza di un sito di propaganda dell'organizzazione terroristica Isis presente nel dark web cui potevano aver fatto accesso internauti presenti in Italia.

La perquisizioni oltre a Bologna, hanno interessato anche Roma, Milano, Torino, Ancona, Bergamo, Padova, Verona, Rovigo, Vercelli, Bologna, Cesena, Rimini, Latina, Arezzo, Foggia, Reggio Calabria, Ragusa, Trapani e Caltanissetta: sequestrati numerosi device oltre a materiale informatico, su cui proseguono gli approfondimenti delle digos e delle articolazioni della catena anticrimine del Ros, supportati dai rispettivi uffici centrali.

Verifiche e investigazioni, accertamenti di Ros e Digos

Una preliminare analisi della corposa mole di dati tecnici acquisiti dalle compagnie telefoniche italiane, condotta insieme dal personale specializzato del Servizio per il Contrasto all'Estremismo e Terrorismo Esterno della DCPP/UCIGOS e del Reparto Antiterrorismo del ROS, ha consentito di individuare utenti reali localizzati in Italia, nei confronti dei quali sono stati avviati ulteriori accertamenti sul posto a cura delle articolazioni territoriali del ROS dei carabinieri e della digos.

Gli approfondimenti di tipo tradizionale, ovvero verifiche anagrafiche, attività informativa di settore, servizi di osservazione e pedinamento, sono stati affiancati da mirate attività tecnico informatiche, che hanno permesso di isolare 29 posizioni riferite in particolare a persone già emerse in pregresse attività investigative oppure segnalate dal comparto intelligence nazionale, ovvero titolari di profili social contraddistinti da contenuti estremisti o che semplicemente si erano messi in evidenza per aver manifestato indicatori di radicalizzazione.
Attraverso gli accertamenti di natura tecnica e l'analisi accurata degli accessi al Dark Web, sono state rilevate numerose connessioni alla pagina virtuale da parte degli internauti durante tutto l'arco temporale esaminato, documentando come vi fosse una costante consultazione dei contenuti e non una semplice visione casuale o estemporanea.

Sebbene il sito investigato fosse stato rimosso dalla rete, secondo la tecnica ormai collaudata per cui gli amministratori delle pagine trasferiscono frequentemente i contenuti del Dark Web in spazi virtuali sempre nuovi in modo da renderne l'individuazione ancora più difficoltosa, attraverso un capillare lavoro di ricerca nella rete globale le forze dell'ordine sarebberi riuscite  ricostruire dettagliatamente i contenuti della webpage.
Tra il materiale rilevato, consultato quasi quotidianamente e scaricato dagli utenti oggetto delle odierne perquisizioni, vi sarebbero video e immagini di propaganda dell'organizzazione terroristica dello stato islamico, raccolte della rivista Al Naba (apparato ufficiale di Daesh), comunicati dell'agenzia di stampa Amaq (organo di diffusione delle principali operazioni di Isis nel mondo), audio della casa mediatica Al Furqan e della radioemittente ufficiale di IS Al Bayan, manuali di tecniche di combattimento e auto addestramento, oltre a file multimediali contenenti la storiografia del Califfato.

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