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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Carcere, l'allarme del garante: "Detenuti crescono in modo preoccupante"

Le presenze si attestano stabilmente sopra il numero di 800, a fronte di una capienza regolamentare di 498

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Sovraffollamento e "condizioni difficili". Le rileva per il carcere di Bologna il garante dei detenuti Antonio Ianniello: "L'attuale contesto detentivo è assai in sofferenza: ormai da diversi mesi le presenze si attestano stabilmente sopra il numero di 800, a fronte di una capienza regolamentare di 498. La situazione è già apparsa in grande affanno durante la passata stagione estiva, essendosi dovuto procedere, per brevi periodi, alla temporanea sospensione degli ingressi in carcere, dirottati su altri istituti penitenziari regionali".

La situazione, prosegue, "risulta aggravata dalla momentanea indisponibilità di alcuni spazi detentivi che sono oggetto di opportune ristrutturazioni e sanificazioni" che dovrebbero concludersi a fine mese. "Per fare fronte all'attuale condizione di sovraffollamento risulta che sia stato richiesto un cosiddetto sfollamento al Provveditorato regionale, che comporterebbe il trasferimento di persone detenute verso altri istituti penitenziari del distretto allargato Emilia-Romagna e Marche, che comunque, con tratti non dissimili da Bologna, non risultano a bassa densità di affollamento". Pur "nelle emergenti difficoltà che la struttura sta attraversando, non sembrerebbero ravvisarsi diffusi e crescenti segnali di un aspro e generalizzato acuirsi della tensione all'interno dell'istituto"

Certo, prosegue il garante, "le condizioni sono assai difficili e la situazione resta da monitorare con estrema attenzione, rendendosi opportuna un'attenzione particolare a quelle specifiche vicende personali (e detentive) più difficili e complesse". Quanto ai fatti di alcuni giorni fa, "si può affermare che la situazione sia stata gestita con professionalità da parte degli operatori penitenziari che sono intervenuti dopo l'incendio nella cella, ma risulterebbe inappropriato il riferimento a un principio di rivolta da parte delle persone detenute.

A seguito dell'evento critico sono certamente serpeggiate agitazione e concitazione, principalmente dovute al disagio che l'incendio aveva creato (con la sezione detentiva invasa dal fumo e le persone evacuate), ma parlare di prodromi di una rivolta, così come è stato divulgato, risulta eccessivo". Il dato numerico relativo alle presenze va monitorato: al 31 dicembre 2023 erano presenti 814 persone mentre un anno prima, al 31 dicembre 2022, c'erano 753 persone. "Se il trend in crescita dovesse confermarsi, non potrebbe escludersi un futuro prossimo allarmante rispetto alla condizione di sovraffollamento, attraverso la configurazione di una pena detentiva che viene ad assumere (a pieno) i tratti perversi del trattamento disumano e degradante", conclude Ianniello

Intanto, il Sappe denuncia un altro "tentativo di introdurre telefoni cellulari in carcere. Questa volta, ma non è le prima, è avvenuto nel carcere di Bologna dove, con l'utilizzo di un drone, hanno depositato alcuni telefoni cellulari all'interno del perimetro detentivo, dove i detenuti hanno di solito accesso, per le loro attività". Grazie "alla professionalità del personale impiegato nel servizio di sentinella- affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Borrelli, vice segretario regionale- è stato possibile individuare l'introduzione dei telefoni all'interno del carcere.

Sappiamo che l'amministrazione ha già pronto un piano di schermatura degli istituti e stanno già iniziando i primi corsi di formazione per conduttori di Droni, al fine di poter controllare gli istituti penitenziari ed evitare, quindi, ogni ulteriore tentativo di introdurre oggetti non consentiti". Così "si mette finalmente in atto la necessaria attività di prevenzione che potrebbe risultare più efficace di quella repressiva", concludono.

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