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Cronaca

Blitz degli avvocati Faac, richiesta modifica statuto aziendale: 'Finanza creativa!'

Per posta elettronica l'informazione su un'Assemblea Straordinaria di Faac Spa finalizzata alla modifica di alcuni articoli dello statuto sociale, Mariangela Manini: "Tentativo di finanza creativa". La decisione spetta al giudice

Ieri, davanti al Giudice Maria Fiammetta Squarzoni, si sono confrontati oggi gli avvocati di Faac Spa, di Somfy Spa (detentrice del 33% delle quote), dell’arcidiocesi di Bologna (presunta beneficiaria di volontà testamentarie di Michelangelo Manini) e dall’Avvocata Rosa Mauro che difende Carlo Rimondi (zio di Michelangelo Manini) che ha ottenuto il sequestro giudiziario del 66% delle azioni Faac contenute nell’asse ereditario del nipote.

L’udienza ha fatto seguito a una richiesta del custode – Prof. Paolo Bastia – che, avendo ricevuto una informazione per posta elettronica della convocazione di una Assemblea Straordinaria di Faac Spa finalizzata alla modifica di alcuni articoli dello statuto sociale, ha chiesto al Giudice un parere sul voto da esprimere in assemblea convocata per il 21 gennaio 2014. Dopo 2 ore di udienza, il giudice si è riservato di decidere.

"Interessante come l’avvocato di un’azienda, le cui quote di proprietà sono nell’asse ereditario oggetto della vertenza di successione, parteggi - meglio sarebbe dire “tifi” visto che l’avvocato Gattai è stato un cronista sportivo - con un presunto beneficiario ‘parte in causa’ e non sia invece neutrale rispetto al merito dell’attribuzione futura - ha dichiarato Mariangela Manini, cugina del defunto patron Faac - In ogni caso io sono certa che Il giudice sappia trovare le migliori forme di tutela giudiziale previste dalla legge italiana, ma è molto indecente che taluni manager affermino come la variazione dello statuto tuteli e rassicuri meglio i dipendenti della Faac e le loro famiglie in contrasto con il pensiero del Custode e degli altri eredi legittimi. Stigmatizzando questo tentativo di finanza creativa, io sono certa che i lavoratori, di Faac o altre aziende, siano tutelati da una buona gestione imprenditoriale e dalle azioni industriali e commerciali correttamente eseguite, non da artifici finanziari e men che meno dallo ‘spirito santo’. In udienza nessuno ha affermato che attualmente esistano rischi di sorta per l’attività presente e futura di Faac Spa".

Prossimo appuntamento il 20 gennaio per un collegio di periti nominati dal presidente del tribunale di Bologna che si dovranno esprimere sui tempi dopo aver sentito formalmente il quesito della perizia, un’udienza che sarà a dir poco interessante in quanto l’Arcidiocesi ritiene “inutile” la perizia “civile”. Di parere opposto le altre parti che chiedono invece come sia fondamentale un’indagine di verificazione comparando grafie e firme  tra documenti di sicura e provata origine e non prodotti da una solo delle parti.

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