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Cronaca

I quarantenni di Gabriele Pignotta: "Adorabili perdenti ossessionati da successo e visibilità"

Autore e attore della commedia che porta sul palco del Duse anche Vanessa Incontrada, Pignotta fa il ritratto di una generazione

I quarantenni di oggi, degli "adorabili perdenti" ossessionati dalla brama di successo, dai social e dalla visibilità. Il ritratto della sua generazione Gabriele Pignotta lo ha condito con ironia e intelligenza, e ci ha scritto anche una commedia teatrale nella quale cinque ex compagni di Università (c'è anche lui in scena insieme a Vanessa Incontrada, Fabio Avaro, Siddhartha Prestinari e Nick Nicolosi) si rivedono dopo 15 anni dall'alloro, da quando erano pieni di ideali, aspettative e ambizioni: "Sono un autore contemporaneo e un sensibile osservatore del contesto sociale in cui viviamo, questo lavoro è frutto della registrazione emotiva di quello che vedo e vivo. E di cui faccio parte. - spiega Pignotta, che  usa la penna con fine sagacia e una spiccata vena comica - Credo che questa commedia si venuta particolarmente bene, sarà bello portarla in scena a Bologna, una delle due città (l'altra è Torino) nella quale ho esportato i miei primi lavori". Al Duse dal 29 dicembre al 1° gennaio, sarà quindi anche la festa di Capodanno del teatro di via Cartoleria, con tanto di brindisi al 2023. 

Il titolo dello spettacolo la dice già lunga: "Scusa sono in riunione…ti posso richiamare?". Un messaggio scritto o addirittura solo  selezionato fra quelli che sono già nelle impostazioni del telefono, per non perdere neanche un secondo del proprio prezioso tempo. Carriera e lavoro, la vita raccontata sui social e quella dietro il display, fatta di cose che non sono andate esattamente come le si immaginava...

"Sì, il confronto è fra il momento della festa di laurea e tutti quei bellissimi progetti in cantiere per il proprio futuro e ciò che siamo diventati quindici anni dopo. E quei fallimenti che non avevamo considerato: stress e frustrazioni sul lavoro, separazioni e complicazioni nella vita privata. Ho voluto ironizzare su una generazione (la mia) che forse è anche un po’ più estesa che ne esce come quella di uomini e donne pieni di fragilità, insicurezze, stress, nevrosi, patologie più o meno complicate a livello psicologico ma, proprio per questa fragilità, adorabili nella loro imperfezione. Ai personaggi che vedete in scena, in sostanza, non è possibile non voler bene perché sono proprio uno spaccato preciso e fedelissimo di ognuno di noi". 

Dunque, che generazione è? 

"Una generazione abbastanza cresciuta da poter vivere inseguendo il successo e la carriera, ma non abbastanza adulta da poter smettere di ridere ed ironizzare su se stessa. Ex ragazze ed ex ragazzi che, senza accorgersene, sono diventati donne e uomini con l’animo diviso tra ambizione e bisogno d’affetto. Sono, in fondo, persone portatrici sane di un fallimento sentimentale vissuto sui ritmi frenetici di un’esistenza ormai dipendente dalla tecnologia, che non lascia spazio ad un normale e sano vivere i rapporti interpersonali".

I suoi cinque protagonisti avranno però una sorpresa...

"A causa dello scherzo di uno di loro, dalla semplice reunion, vengono tutti catapultati dentro un reality show televisivo di cui diventano immediatamente protagonisti. Lo spettacolo si sviluppa rapidamente in crescendo e a un certo punto la pièce diventa una commedia degli equivoci: la seconda parte secondo me è davvero esilarante grazie a un meccanismo vincente, uno standard del teatro comico. Il pubblico, sono certo, si divertirà in modo intelligente". 

Ma quindi (e non spoileriamo) alla fine la matassa viene dipanata oppure no? 

"La risposta rimane di proprietà di un pubblico, ma io una soluzione la do: come autore penso di avere la responsabilità di allertare pur facendo ridere. E dopo le risate, forse, arriverà anche qualche riflessione...". 

FOTO - GABRIELE PIGNOTTA ph Giovanni de Sandre

Foto Giovanni De Sandre 

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