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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Giampaolo Amato a processo per l'omicidio di moglie e suocera

Sull'uomo gravano le pesanti imputazioni di duplice omicidio premeditato. Lui: estraneo ai fatti

Il Medico 64enne Giampaolo Amato andrà a processo per il duplice omicidio della moglie Isabella Linsalata e della suocera Giulia Tateo. E' la decisione del Gup di Bologna Nadia Buttelli, dopo l'udienza preliminare. La prima data del processo è fissata per il prossimo 6 marzo 2024.

Sull'uomo gravano le pesanti imputazioni di duplice omicidio premeditato: secondo l'accusa infatti ci sarebbe Amato dietro le improvvise morti dell'anziana donna e di sua figlia, decedute a pochi giorni di distanza l'una dall'altra nell'ottobre del 2021. LE due donne sarebbero state freddate con un mix letale di farmaci e il movente sarebbe da ricercare negli asset ereditari.

Dal canto suo assistito dai suoi legali Cesarina Mitaritonna e Gianluigi Lebro, Amato ha rilasciato dichiarazioni spontanee professandosi estraneo ai fatti contestati dai pm Morena Plazzie e Domenico Ambrosino, e provato di tutto da otto mesi trascorsi in carcere, prima di chiedere la detenzione domiciliare. Al processo si sono costituiti come parte civile anche la sorella di Isabella Linsalata, Annamaria e il fratello della signora Tateo, assistiti rispettivamente dagli avvocati Maurizio Merlini e Francesca Stortoni.

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Bordon: "Ausl valuterà propria posizione"

"Soltanto adesso si è appreso del rinvio a giudizio, quindi la posizione dell'azienda verrà esaminata cammin facendo, ci sono le opportunità" ha fatto sapere il direttore generale dell'Ausl di Bologna, Paolo Bordon, interpellato sul caso. Si tratta di "una vicenda che non ha nulla di legato alla parte professionale- continua Bordon, oggi a margine di un'iniziativa- se non delle indagini che stiamo facendo, insieme a chi è preposto a farle, rispetto ai farmaci che potrebbero essere stati utilizzati", per capire "se colti nella nostra realtà aziendale oppure no". In aggiunta a ciò, "sicuramente l'immagine dell'azienda è un po' messa non in buona luce da questa vicenda per un professionista che comunque è un suo dipendente", aggiunge il direttore generale.

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