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Cronaca

Minacce a lui e ai suoi cari. Incubo per un imprenditore, vittima di tentativo di estorsioni per 5 milioni

Quattro soggetti in arresto, contestato il metodo mafioso: "Intimidazioni funzionali a forzarne la volontà e costringerlo a piegarsi alla pretesa estorsiva"

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Tentata estorsione aggravata dal “metodo mafioso”. Di questo dovranno rispondere quattro soggetti, arrestati nella mattinata odierna dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, unitamente al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e con il supporto dei militari in forza ai Comandi Provinciali di Firenze, Pistoia, Napoli e Salerno. L’operazione  prende le mosse da un’autonoma attività info-investigativa svolta - dagli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo polizia economico finanziaria di Bologna - per la prevenzione/repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nel tessuto economico legale. 

Le indagini  hanno consentito di ricostruire, nei particolari, un episodio di tentata estorsione ai danni di un imprenditore bolognese, titolare di una società attiva nel settore dei trasporti e della logistica, da 4 soggetti e alcuni di essi - spiegano le Fiamme Gialle - sono risultati vicini - per contatti o precedenti specifici - ad appartenenti alla criminalità organizzata di stampo camorristico.

"Proposta commerciale" farcita da minacce all’imprenditore e ai suoi affetti

Nel dettaglio, gli indagati avrebbero “proposto” all’imprenditore la cessione, a titolo oneroso, di crediti d’imposta fittizi: l’imprenditore/vittima avrebbe dovuto acquistare da una società nella piena disponibilità dei soggetti in indagine, un credito IVA di circa 4,8 milioni di euro.

La “proposta commerciale” sarebbe stata avanzata avvalendosi del “metodo mafioso”, ovvero - ricostruiscono finanzieri - in virtù di una forza di intimidazione tale da generare una condizione di grave assoggettamento e omertà. Sono state registrate, infatti, utilizzando un linguaggio ritenuto tipicamente mafioso: reiterate e gravi minacce rivolte all’imprenditore e ai suoi affetti, funzionali a forzarne la volontà e costringerlo a piegarsi alla pretesa estorsiva.

Gli approfondimenti di tipo economico-finanziario condotti nei confronti della società detentrice dei crediti, ha permesso di accertare altresì la natura fittizia degli stessi: questa, infatti, a fronte di un volume d’affari dichiarato di oltre 20 milioni di euro, ha emesso e ricevuto fatture per importi trascurabili maturando, invero, un debito IVA. 
 

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