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L'Unibo inaugura l'anno accademico con Satrapi, intellettuale iraniana autrice di Persepolis | VIDEO

Satrapi ha tenuto una lectio magistralis in inglese dal titolo "The freedom of mind", "La libertà di pensiero", al seguito della quale ha ricevuto il Sigillum Magnum di Ateneo

L'Unibo inaugura l'anno accademico con il pensiero rivolto all'Iran. Ospite d'onore l’artista e intellettuale iraniana Marjane Satrapi, schierandosi al fianco delle cittadine e dei cittadini iraniani che rivendicano diritti indiscutibili. La loro battaglia ha toccato da vicino l’Ateneo con la morte di Mehdi Zare Ashkzari, ex studente dell’Università di Bologna deceduto in seguito alla prigionia e alla tortura inflitte nel suo Paese.

Satrapi ha tenuto una lectio magistralis in inglese dal titolo "The freedom of mind", La libertà di pensiero, al seguito della quale ha ricevuto il Sigillum Magnum di Ateneo, massima onorificenza dell’Università di Bologna.

"Dobbiamo credere e sostenere in questa rivoluzione in ogni modo possibile perché la rivoluzione, nonostante gli alti e bassi, non c'è dubbio che vincerà". Satrapi ha infine risposto alle domande di una studentessa iraniana, esponente della comunità straniera più numerosa dell'Alma mater, che oggi conta circa 1000 iscritti fra corsi di laurea e di laurea magistrale, master e dottorati.

L'autrice di Persepolis vede grandi cambiamenti rispetto all'Iran da lei raccontata ai tempi della rivoluzione islamista e questo le permette di guardare al futuro con speranza. "Oggi c'è una nuova generazione che ha internet e che non ha avuto i trauma che abbiamo avuto noi. Io sono stata la prima a criticare i social media ma i social media ti danno la possibilità di crescere col resto del mondo".

La presenza di Marjane Satrapi alla cerimonia dell’anno accademico dell’Alma Mater inaugura una serie di iniziative dedicate alla situazione in Iran che coinvolgeranno ad ampio raggio la città di Bologna, con Università, Comune, Cineteca e Curia.

Dopo la cerimonia, alle ore 20, Marjane Satrapi sarà al Cinema Lumière per introdurre la proiezione del suo film “Persepolis”, in dialogo con Gian Luca Farinelli, Direttore della Cineteca di Bologna.

Chi è Marjiane Satrapi

Marjane Satrapi è nata in Iran, ha trascorso la sua adolescenza a Vienna e vive in Francia dal 1994. È autrice delle graphic novel “Persepolis”, “Taglia e cuci” e “Pollo alle prugne”, oltre che di molti libri per bambini. Dal 2005 ha avviato anche una carriera da regista: ha diretto molti film, tra cui il film di animazione “Persepolis” che è stato candidato all'Oscar, e “The Voices”. Il suo ultimo film è “Radioactive”. È inoltre attiva come pittrice.

Gli appuntamenti per l'Iran

Dopo la proiezione di stasera, si proseguirà con la proiezione di Viaggio a Kandahar il 23 febbraio alle 20 alla presenza del regista Mohsen Makhmalbaf, preceduta lo stesso giorno alle 17 dall’incontro Un regista anticonformista tra Iran e Afghanistan, dialogo tra Makhmalbaf, Rita Monticelli, delegata del Sindaco ai Diritti umani e dialogo interreligioso e interculturale e gli studiosi e giornalisti Giuliano Battiston, Francesco Strazzari e Huma Saee, con la moderazione di Italo Spinelli di JCI - Joint Cultural Initiative e Direttore artistico Asiatica Film Festival.

Sono invece dedicati specificatamente alla condizione femminile in Iran l’incontro del 24 febbraio alle 16 con le giornaliste Farian Sabahi e Marina Forti insieme a Massimiliano Trentin, docente dell’Università di Bologna specializzato in Relazioni Internazionali e quello del 25 febbraio alle 16 che vede confrontarsi intorno alla scrittura le autrici Ginevra Bompiani e Lidia Ravera, insieme a Bianca Maria Filippini (dottore di ricerca di Studi iranici, presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale") e Leila Karami (docente dell’Università La Sapienza di Roma e Università Ca'Foscari di Venezia dove insegna letteratura persiana contemporanea).

Mentre dal 24 al 26 si concentrerà la maratona cinematografica della Cineteca di Bologna. Nel cuore di una nazione ribelle si nasconde un’arte ribelle. Per gli iraniani, fin dagli anni Cinquanta, quest’arte è stata il cinema. I film sono diventati campi di battaglia incruenti, mezzo popolare in grado di sviscerare la società e i suoi mali con l’affilata precisione di un rasoio. Le opere scelte per questa rassegna, curata da Ehsan Khoshbakht, sono abili ribellioni cinematografiche contro l’ingiustizia, l’indifferenza e l’oppressione che non hanno perso il loro mordente e la loro urgenza.

Il discorso del Rettore

"Valore preminente di riferimento per tutta la comunità dell’Alma Mater Studiorum è il rispetto dei diritti fondamentali della persona, che l’Ateneo si impegna a promuovere e a tutelare in ogni circostanza”. Queste sono le parole del nostro Statuto. In questi anni, anzi, purtroppo, nel solo ultimo anno e mezzo, molte crisi internazionali e catastrofi umanitarie ci hanno ricordato quanto delicato e precario sia il rispetto dei diritti fondamentali, e quanto importante sia il ruolo che l’Università può esercitare nell’accoglienza di chi è in pericolo, ma anche nella costante sensibilizzazione dell’opinione pubblica".

"Specie quando l’Università, come avviene a Bologna e in tutta la Regione, può contare sulla sinergia con istituzioni sensibili, generose e attive. Ho appena il bisogno di ricordare i corridoi umanitari aperti per studenti e studiosi afghani nel corso del 2022. E poi la campagna che ha visto unite Università e città per l’accoglienza delle popolazioni ucraine in fuga dalla guerra. In questi giorni, cerchiamo di essere vicini alla comunità studentesca turca e siriana, colpita dal terribile sisma che non cessa di fare vittime.  Il nostro Patick Zaki, che tra una settimana affronterà la nona udienza del suo interminabile processo, è stato per noi non solo oggetto di preoccupazione e dedizione, ma anche fonte di ispirazione: la sua tenace difesa dei diritti umani è una lezione per tutti noi. In questo quadro, ciò che è accaduto e sta accadendo in Iran ci scuote e ci interpella in modo particolare".

"I valori di “donna, vita e libertà” per cui stanno lottando e morendo tante e tanti giovani iraniani sono i nostri. Non posso non ricordare qui, con commozione e con sdegno, l’ex studente dell’Alma Mater Mehdi Zare Ashkari, ucciso in Iran all’inizio di quest’anno. Non posso non ricordare con la stessa commozione e lo stesso sdegno le tante vittime della repressione: vittime spesso giovanissime, spesso studenti e studentesse. Per significare la nostra adesione alla causa della libertà iraniana, e per far sì che l’attenzione pubblica non si affievolisca, abbiamo voluto qui oggi Marjane Satrapi".

"Madame Satrapi è un’artista e intellettuale amatissima e notissima, da quando tutto il mondo l’ha conosciuta per il suo Persepolis.  Lei incarna con la sua storia personale le sofferenze e le speranze del popolo iraniano: e di queste sofferenze e speranze si è fatta interprete attraverso la sua arte e attraverso il suo impegno pubblico. La potenza del suo linguaggio artistico, l’universalità del suo messaggio, la chiarezza coraggiosa delle sue posizioni ci hanno indotti non solo a volerla come ospite d’onore in questa cerimonia, ma anche a conferirle il Sigillum Magnum, massima onorificenza dell’Ateneo. Ieri Marjane Satrapi ha affidato alla stampa parole tanto lucide quanto toccanti. Ha ricordato il carattere generazionale e culturale della rivolta che attraversa l’Iran. Ha ricordato quanto sia importante il fattore del genere, e – cito parole sue – «la solidarietà dei maschi verso le donne. Ho parlato con un contadino curdo e mi ha detto: “Ai miei figli spiego che, se vogliono essere veri uomini, devono essere donne”».  Voglio ricordare che la sua presenza qui in Aula Magna dà avvio a una settimana di impegno e di cultura organizzata d’intesa con il Comune di Bologna, la Cineteca di Bologna e la Curia. Ringrazio di vero cuore Marjane Satrapi per la sua presenza odierna e per la riflessione che vorrà condividere con noi".

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