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Cronaca

Banda di ladri seriali in manette: a inizio dicembre vari furti nel Bolognese

Indentificati tre cittadini albanesi responsabili di diversi furti in appartamento

Ben 17 furti in appartamento, commessi nelle prime due settimane del mese di dicembre in varie province della regione: Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna con furti nei comuni di San Giovanni in Persiceto, Budrio, Calderara sul Reno e Granarolo.

È questo il totale dei crimini per i quali sono indagati tre cittadini albanesi, "topi d'appartamento" professionisti individuati da un'inchiesta della Squadra Mobile della Questura di Modena. I tre, rispettivamente di 30, 31 e 32 anni, sono stati sottoposti a fermo, come disposto dalla Procura della Repubblica.

Le indagini

I tre sono stati individuati a seguito di una complessa attività d'indagine effettuata dai poliziotti e scaturita dall'esecuzione dell'ordine di carcerazione emesso il 23 agosto scorso nei confronti di un cittadino albanese condannato in via definitiva per furti in abitazione, e tratto in arresto il 17 novembre. L'uomo doveva espiare una pena detentiva di due anni di reclusione.

Lo straniero era già finito (nuovamente) sotto la lente di ingrandimento della Squadra Mobile di Modena per una serie di furti in abitazione compiuti in provincia nella seconda metà di marzo. All'atto dell'arresto, i poliziotti hanno potuto appurare che l'uomo era in compagnia di un connazionale, il quale era stato identificato. Ciò ha consentito ai poliziotti di risalire ad un parcheggio di Rubiera (RE) in cui lo stesso, insieme ad altri due albanesi, aveva in uso una Alfa Romeo Giulietta di colore nero, che coincideva con un veicolo più volte segnalato in zona dalle vittime di furti in appartamento.

L'attività d'indagine ha permesso di attribuire al trio diversi furti aggravati in abitazione, avvenuti nelle prime due settimane di dicembre, oltre ad altri consumati nel mese di marzo. I colpi sono stati effettuati sempre durante le ore serali, mediante l'effrazione di infissi, o dopo aver tagliato le inferiate a protezione delle finestre. Il bottino delle razzie era costituito principalmente da denaro in contante, monili in oro, orologi, borse di valore ed apparecchiature elettroniche.

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I malviventi agivano sempre travisati, indossando anche guanti al fine di non lasciare impronte o tracce biologiche utili alla loro identificazione. In un caso gli indagati erano riusciti ad aprire anche una cassaforte mediate l'utilizzo di un flessibile.

Dei furti contestati, sette sono avvenuti a marzo a Modena e nel Bolognese, mentre altri dieci sono avvenuti ai primi di dicembre, in tutte e quattro le province già citate.

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