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Cronaca

Unioni civili: Sergio Lo Giudice diffamato sul web, denunciato docente universitario

Dovrà rispondere di diffamazione aggravata perchè sul suo blog e con diverse mail, avrebbe offeso più volte il senatore e suo marito, chiamandoli anche "criminali". Il GIP ha disposto anche il sequestro delle pagine web

Giorno decisivo questo 11 maggio per il ddl sulle unioni civili su cui il Governo ha posto la fiducia alla Camera dei Deputati. Il voto è atteso nel pomeriggio. "E' un giorno che rimarrà nella nostra memoria come un gran giorno. Oggi il Parlamento italiano, dopo trent'anni esatti dalla prima proposta di legge in Senato e dopo ventotto anni dalla prima legge danese sulle unioni registrate, approverà una legge sulle unioni civili tra le coppie dello stesso sesso". Ha scritto su Facebook il senatore ed ex capogruppo PD a Palazzo D'Accursio, Sergio Lo Giudice, che da sempre si batte per i matrimoni gay e le adozioni. Il senatore è sposato, la coppia ha un figlio concepito negli Stati Uniti con il seme di Michele Giarratano, suo marito da oltre 4 anni.

E' proprio la scelta della maternità surrogata a sollevato aspre critiche da parte degli oppositori, fino a portare al caso di Pietro Melis, docente di Scienze della Formazione e scrittore, denunciato con l'accusa di diffamazione aggravata. Casus belli le parole comparse sul blog del professore, e alcune mail inviate all'indirizzo del senatore, attraverso le quali sarebbero volate offese, "comunicando con più persone e con un mezzo di pubblicità", come si legge nel decreto del Giudice per le Indagini Prelimiari, Domenico Panza del Tribunale di Bologna, che ha anche posto sotto sequestro le pagine web incriminate, a causa dell'uso "di epiteti ed espressioni denigratorie".

Melis ha definito Lo Giudice e Giarratano "criminali in base alla legge attuale" (la maternità surrogata non è prevista in Italia - ndr), rei "nono solo di aver pagato una donna per affittarle l'utero" ma anche di aver "fatto nascere un disgraziato senza madre biologica, per la pretesa pazzesca di essere considerati normali. Siete solo die schifosi individui, di cui uno siede persino al Senato". 

Tre le querele sporte da Lo Giudice, a dicembre 2015 e a marzo 2016, e dal marito, a febbraio 2016: il GIP ha così osservato che il legittimo diritto di critica sarebbe sfociato in aggressione e umiliazione personale con "oggettiva connotazione diffamatoria"

Secondo il GIP il sequestro delle pagine web si è reso necessario poichè "permanendo la libera disponibilità, si aggravino le conseguenze del reato, mediante l'ulteriore protrazione della pubblicazione del post". In effetti, l'autorità giudiziaria può disporre il sequestro preventivo di un intero sito o di una singola pagina imponendo al fornitore di servizi internet di oscurarle e di impedirne l'accesso agli utenti. 

Non sarà contento il professore oggi: in uno dei suoi scritti sul blog le definisce "unioni in-civili e schifose" arrivando a chiedere l'arresto dei "pederasti" Vendola e Lo Giudice e a scomodare Platone e Aristotele, mentre oggi l'Italia "prende atto dell'esistenza di gay e lesbiche, riconosce il loro diritto a costituire una famiglia e dà a questa famiglie uno statuto matrimoniale. Questa data non ricorderà un punto d'arrivo, ma uno spartiacque" - ha scritto il senatore - "da oggi siamo più forti, è più forte la cultura dei diritti, sarà più forte e riconosciuto il posto nel mondo di ognuno di noi".

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