'Giù le mani da Francesco!': i collettivi cacciano le istituzioni dalla cerimonia per Lorusso
Come ogni anno si ricorda Francesco Lorusso, ucciso dai carabinieri durante una manifestazione l'11 marzo del 1977. Questa mattina però al ricordo si è aggiunta la protesta...
Bologna come ogni anno ricorda Francesco Lorusso, il militante di Lotta Continua ucciso dai carabinieri durante una manifestazione l'11 marzo del 1977.
Questa mattina però al ricordo dello studente si è aggiunta una protesta dei collettivi Cua e Hobo che hanno calato uno striscionecon scritto "Giù le mani da Francesco" e che hanno invitato ad abbandonare la cerimonia alcuni esponenti del PD e Sel: presenti il prorettore Roberto Nicoletti, Alberto Ronchi, assessore alla Cultura del Comune e Milena Naldi, presidente del Quartiere San Vitale.
"Cacciato il PD, SEL e il prorettore Nicoletti dalla lapide di Lorusso! Nessuna memoria condivisa!" conferma Hobo sul profilo Facebook. Nel pomeriggio, come accadde quel pomeriggio del 1977, dalle ore 18 un corteo per Lorusso e in solidarietà ai "compagni colpiti dalle misure giudiziarie", riferimento al divieto di dimora per 12 manifestanti in relazione ai disordini in Piazza Verd
i del maggio dello scorso anno.
FRANCESCO LORUSSO. L'11 marzo un gruppo di studenti contesta l'Assemblea di Comunione e Liberazione, che a loro dire ha espulso con la forza alcuni giovani di sinistra. Nei disordini seguenti uno studente di 25 anni, Francesco Lorusso, militante di Lotta Continua, viene ucciso in via Mascarella da uno dei numerosi colpi d'arma da fuoco provenienti da via Irnerio, dove sono schierate le forze dell'ordine (un carabiniere confesserà di aver sparato dopo un'assalto al suo mezzo con le molotov, alcuni testimoni riferiranno di aver visto sparare verso i manifestanti anche un uomo in borghese). Nel pomeriggio un grande corteo del Movimento si snoda per le vie del centro cittadino. Cominciano gli scontri più violenti che Bologna abbia conosciuto dal dopoguerra (Fonte: Biblioteca SalaBorsa).
