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Cronaca

In Comune si ricorda Marco Biagi: "Aveva intuito questo grande confronto sul lavoro"

Giornata di commemorazioni in memoria di Biagi, ucciso nel 2002. Merola in Consiglio Comunale:"Il pensiero di Biagi è più che mai attuale in questo periodo di crisi economica"

Oggi, 19 marzo, è l'anniversario dell'uccisione di Marco Biagi (era il 2002 quando un commando delle Nuove Brigate Rosse gli ha sparato sotto casa) e il sindaco di Bologna Virginio Merola ha espresso nei confronti del giuslavorista parole di stima: "Il pensiero di Marco Biagi è più che mai attuale in questo periodo di crisi economica. Le recenti riforme del Governo vanno nella giusta direzione per dare risposte soprattutto alle giovani generazioni su cui non è mai mancato lo sguardo e l'impegno del giuslavorista scomparso".

COMMEMORAZIONE E CONSIGLIO COMUNALE DEDICATO A MARCO BIAGI. A Marco Biagi è stato dedicato il Consiglio comunale, dopo una piccola commemorazione nella piazzetta a lui dedicata. "Il senso di questa cerimonia in Consiglio - ha detto Simona Lembi - e' ribadire che al di la' delle singole interpretazioni che si sono date al suo lavoro, il professor Biagi ha intuito prima di molti altri, che nella nostra epoca saremmo stati messi alla prova, proprio a partire dal confronto sul lavoro". Dopo di lei hanno parlato la gli ospiti, a partire da Gian Guido Balandi, professore ordinario di diritto del lavoro all'Universita' di Ferrara e amico di Biagi. Il docente lascia un ricordo scherzoso e affettuoso, un lungo discorso che di basa su tre 'amori' del giuslavorista: la montagna, la bicicletta, la famiglia, che ripercorre con episodi divertenti di gite in quota o di dissensi, sempre allegri, sulla religione.

E' stato poi il turno di Alan Neal, anche lui docente universitario, che insegna diritto e relazioni industriali all'Ateneo di Warwick. Il professore ricorda che vent'anni fa, a un convegno internazionale alla Bocconi di Milano erano solo due i nomi italiani: Marco Biagi e Massimo D'Antona. Neal si è soffermato sul libro bianco di Biagi e sul fatto che una collega, quando lo lesse, accusò il giuslavurista, chiamandolo "traditore". Ma "non lo era", afferma poi Neal, "non so se la legge che porta il suo nome e' come lui l'avrebbe voluta, ma so che lui aveva questo approccio: analisi, critica e provocazione", ed e' "proprio per questi motivi, che ogni anno, a Bologna e a Modena, vengono tanti studiosi di diritto del lavoro per ricordare e studiare Marco Biagi, anche se non lo hanno conosciuto".

(Agenzia Dire)

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