rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Migranti, il j'accuse degli avvocati: "Dagli uffici della questura lungaggini sui rinnovi e diritti violati"

Mancate ricevute per il rinnovo del permesso di soggiorno e divieti ai legali di presentare documetazione i nodi principali da sciogliere. La presidente dei legali bolognesi Elisabetta D'Errico: "Nostri appelli inascolati, toccherà contattare prefetto e ministero"

Passaggi burocratici molto lunghi nei tempi ("anche un anno e mezzo, due anni"), per avere il permesso di soggiorno e anche ostacoli agli avvocati che si presentano per conto dei propri assistiti.

Sono queste le anomalie più gravi denunciate dagli avvocati che si occupano di pratiche per l'immigrazione alla questura di Bologna. L'occasione per parlarne è stata una commissione in Comune, indetta dalla consigliera di Coalizione civica Emily Clancy, insieme al collega di gruppo Federico Martelloni e ai consiglieri Pd, Federica Mazzoni e Francesco Errani.

A relazionare sui disservizi che si sono trovati di fronte nelle pratiche per l'immigrazione sono Nazzarena Zorzella, portavoce di Asgi - Associazione studi giuridici sull'immigrazione, ma anche la stessa presidente dell'Ordine degli avvocati Italia Elisabetta D'Errico.

Permessi per migranti 'facili': avvocato a processo

"Diritto alla ricevuta negato, così a rischio lavoro, domicilio e sanità per gli stranieri"

La prima spiega che i cittadini stranieri "hanno il dovere di presentare la richiesta di rilascio di un nuovo permesso di soggiorno, ma anche il diritto ad avere una ricevuta", mentre "nella realtà succede che -questa la denuncia- oltre ad avere tempi lunghissimi, anche di un anno e mezzo o due anni" molto spesso accade che "quando si prende l'appuntamento online, che di solito viene fissato dopo diversi mesi, la lettera di appuntamento non costituisce ricevuta".

Una "violazione evidente della normativa", secondo Zorzella, anche perché "a quel punto la persona straniera non è regolarmente soggiornante, perde il lavoro perché non si possono assumere stranieri irregolari, l'Ausl le nega il mantenimento dell'iscrizione al Servizio sanitario nazionale e viene cancellata dal registro anagrafico, perdendo quindi il diritto alla residenza e tutti gli altri diritti connessi al permesso di soggiorno".

Altra criticità rilevata dalla legale, e già emersa nei mesi scorsi, "è il divieto agli avvocati di accedere all'Ufficio Asilo della Questura, che porta con sé gravissime conseguenze, data la condizione delicata dei richiedenti asilo, che se si presentano personalmente in Questura in alcuni casi rischiano anche l'espulsione".

Migranti: "Al Cas di via Mattei in camere con 12 persone, costantemente esposti al rischio covid"

Il legali lasciati fuori dall'ufficio asilo: "Nostri appelli inascoltati, toccherà andare al ministero"

La presidente dell'Ordine degli avocatoi Elisabetta D'Errico incalza invece sulle mancate risposte alle richieste di chiarimenti da parte di piazza Galilei. "Da mesi cerco, interloquendo con la dottoressa Maria Santoli, responsabile dell'Ufficio Immigrazione, e con il questore Gianfranco Bernabei, di risolvere queste criticità", sottolinea la numero uno delle toghe bolognesi.

Tuttavia, allarga le braccia D'Errico, il primo incontro, avvenuto a ottobre e in cui i rappresentanti della Questura si erano impegnati a fare qualcosa per risolvere i problemi segnalati, non ha sortito alcun effetto, motivo per cui "a gennaio abbiamo scritto nuovamente alla dottoressa Santoli, senza ricevere risposta".

A quel punto, chiosa la presidente dell'Ordine, "ho chiesto un incontro al questore, che ho visto il 12 marzo e che mi ha detto, riguardo alla questione delle pec, che era stato istituito da poco un ufficio per rispondere alle mail entro una settimana". Queste risposte, però, stando alle segnalazioni che l'Ordine continua a ricevere, al momento "non stanno arrivando", mentre "per quanto riguarda la violazione di legge del divieto di accesso all'Ufficio Asilo il questore ha detto che avrebbe approfondito la questione". Da allora, lamenta però D'Errico, "non ho più avuto riscontri, mentre continuo a ricevere segnalazioni quotidiane dai colleghi".

La situazione è tale che, a questo punto, conclude D'Errico, "non so che altro fare, forse dovrò recarmi dal prefetto o dal ministro dell'Interno, perché sono preoccupata per la violazione costante dei diritti dei cittadini extracomunitari e indignata per il trattamento che spesso viene riservato dagli avvocati, che non si recano là per dare fastidio e intralciare il lavoro della Questura, come a volte si sentono dire, ma per tutelare i diritti dei cittadini extracomunitari". (Dire)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Migranti, il j'accuse degli avvocati: "Dagli uffici della questura lungaggini sui rinnovi e diritti violati"

BolognaToday è in caricamento