rotate-mobile
Cronaca / Calderara di Reno

Mondo Convenienza, in cinque verso il processo per caporalato

Per la Procura "turni senza fine, violazioni della sicurezza, e metodi umilianti per costringere i facchini a consegnare i pacchi entro la giornata"

È stata fissata per il 23 maggio davanti al gup Grazia Nart l’udienza preliminare, dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pm Gabriella Tavano, per cinque persone (erano ventuno in fase di indagine) accusate di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nel magazzino di Calderara di Reno nel gruppo dell’arredamento e del mobile Mondo Convenienza. Gli accertamenti sono partiti dagli esposti presentati nell'estate del 2020 da una ventina di facchini e riguardano fatti commessi tra il 2017 e il 2018.

Le contestazioni della Procura

La Procura di Bologna contesta un’organizzazione del lavoro che, per contrarre tempi e costi nelle forniture ai clienti della merca in consegna, faceva ricorso a facchini, forniti da alcune coop, con retribuzioni difformi da quanto previsti dai contratti. E poi turni senza fine, violazioni nella sicurezza sul lavoro con obbligo di sopportare pesanti carichi fisici senza strumenti meccanici, veicoli carenti, metodi degradanti e umilianti di controllo a distanza per costringere i lavoratori, con la minaccia di penalità, alla consegna di tutti i pacchi affidati entro la giornata. Il procedimento riguarda il presidente del Cda di Mondo Convenienza Holding Spa, Mara Cozzolino, difesa dagli avvocati Pietro Sarrocco e Giulia Bongiorno, e altri quattro rappresentanti e responsabili di società coinvolte nel magazzino, difesi dagli avvocati Luca Luparia Donati, Luca Spaltro, Domenico Morace, Alessandra Gualazzi. Le altre sedici posizioni di indagati sono state stralciate, dopo gli interrogatori e ulteriori indagini.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mondo Convenienza, in cinque verso il processo per caporalato

BolognaToday è in caricamento