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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Cirenaica / Via Giuseppe Massarenti

Ricoverato per un’influenza, Claudio muore al Sant’Orsola. Parte denuncia

Il racconto della moglie e i suoi dubbi sulle terapie e sull’autopsia: “Mio marito non trova pace neanche da morto"

È il 4 dicembre quando Claudio Bellettati, 62enne originario di Lugo e residente a Bologna, viene ricoverato all’ospedale Sant’Orsola in seguito ad una forte forma di influenza. L’uomo, come raccontato dalla moglie Alba Maldini aveva già subito due trapianti di rene e aveva patologie al fegato e uno stent coronarico: “Per questo abbiamo ritenuto opportuno portarlo all’ospedale. Il giorno 6 dicembre viene trasferito in nefrologia, il 7 ci viene detto, a me e mia figlia, che sarebbe stato portato in terapia intensiva, che era un caso grave ma non al punto da essere intubato e sedato” racconta la donna. “Il giorno successivo, invece, io e mia figlia lo abbiamo trovato intubato e sedato. Tutto questo in meno di ventiquattro ore”.

Le notizie si sarebbero susseguite in modo confuso, e da una sospetta polmonite si arriva ai livelli di creatinina, troppo alti secondo i medici, i quali suggeriscono una seduta di dialisi, come riferisce ancora la signora Alda, sottolineando: “Una cosa che per mio marito non era mai stata necessaria”.

Dopo giorni di ricovero in terapia intensiva, secondo quanto riferisce la donna, uno dei medici avrebbe chiesto alla signora Maldini quanto ancora si sarebbe spinta avanti nelle cure al marito prima che diventasse “accanimento terapeutico. Ho risposto che mio marito avrebbe lottato fino alla fine e che dovevano continuare a curarlo”. Poi la situazione tracolla.

"I medici mi hanno informato - continua Alba - che mio marito si è preso un'infezione durante il ricovero e che la situazione si è aggravata ulteriormente. Arriviamo al 23 dicembre, quando dall’ospedale riceviamo una telefonata che ci informa della morte di mio marito. Il giorno 23 dicembre 2023 mio marito è deceduto presso l'ospedale Sant'Orsola di Bologna. Nella stessa giornata mi sono recata in questura e ho fatto denuncia”.

La storia è però ben lontana dalla conclusione. Alba Maldini e sua figlia si avvalgono di un consulente tecnico. “Per il 2 gennaio era fissata l’autopsia di mio marito – dice ancora la donna – ma il medico ha rinunciato all’incarico per ‘incompatibilità’. Viene nominato un secondo medico legale, che fissa l’autopsia per il 5 gennaio. La data slitta al giorno 8 gennaio, e così eravamo rimasti, salvo poi scoprire che l’autopsia sul corpo di mio marito era già stata svolta il 5 o il 6 gennaio senza informare nessuno: né me, né mia figlia, né il consulente tecnico e né l’avvocata. Ma la cosa più grave è che non è stata fatta la videoregistrazione durante l'autopsia e ora non si può tornare indietro. Questa è una lesione al diritto. Peraltro, il medico che ha praticato l’autopsia non ha neanche tenuto conto dei quesiti scritti dal mio consulente tecnico. Per questo, lei ha presentato un esposto contro il medico legale e la stessa cosa la farò anche io”. Dopo gli esposti, sulla vicenda ora indaga la Procura, che ha aperto un’inchiesta, come riferisce l'edizione locale de Il Resto del Carlino.

Ad oggi Claudio Bellettati deve ancora essere sepolto: “Proprio questa mattina (12 gennaio, ndr) abbiamo ricevuto la notizia del dissequestro della salma. Pertanto, è probabile che i funerali ci saranno martedì prossimo. Certo è che mio marito non ha trovato pace neanche da morto. Io mi chiedo se tutto questo è umano, se una moglie e una figlia, oltre alla grave perdita, debbano subire tutto questo. Tutto questo è straziante”.

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