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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Nomina direttori assistenziali, Nursind: "Non è il momento, già poche risorse"

Per la rappresentante del sindacato infermieri la categoria è "sotto stress" tra carenze di organico, liste d'attesa da smaltire: "Sarebbe stato meglio usare queste importanti risorse in altro modo"

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"Sarebbe stato meglio usare queste importanti risorse in altro modo". Così la segretaria regionale del Nursind  - Emilia-Romagna, Antonella Rodigliano sulla nuova figura del direttore assistenziale, istituita dalla Regione, prima in Italia. Tra le prime nomine, per l'Ausl di Bologna la dottoress Stefania Del Rio, e al Sant'Orsola, Stefano Durante. 

“Nessuna contrarietà alla figura in sé, ma mentre facciamo i conti con piante organiche carenti, liste d'attesa da smaltire, infermieri poco gratificati e scarsa organizzazione, sarebbe stato meglio usare queste importanti risorse in altro modo. Sembra una nomina incentrata più sulla singola persona e che su tutto il resto” continua la segretaria del sindacato infermieri. 

 Il direttore Assistenziale è una figura "pensata per sviluppare modelli organizzativi innovativi, nuove competenze delle professioni sanitarie con l’obbiettivo di favorire così le autonomie professionali e le capacità degli operatori sanitari nel dare risposte alle innumerevoli sfide a cui il sistema sanitario oggi è sottoposto", si legge sul sito del Policlinico Sant'Orsola. 

"Riteniamo che non sia questo il momento giusto per destinare le già poche risorse a disposizione per fare delle nomine che non gratificano i professionisti ogni giorno in prima linea, come sostiene la Regione. Anzi, forse in questo momento, con ancora tante questioni da affrontare, dalla piante organiche carenti alle liste d'attesa da smaltire, una nomina apicale gratifica solo chi la ottiene”. 

"Si stanno portando delle importanti risorse verso direzioni sbagliate"

“Sarebbe stato meglio usare quelle risorse per gratificare davvero i professionisti, si tratta di nomine certamente più opportune in momenti in cui le cose vanno bene- continua la rappresentante del sindacato degli infermieri -. Ci sono continui tagli, carenza di personale, in alcuni casi straordinari non retribuiti e un'intera categoria costantemente sotto stress: in questo modo non si riescono a dare neppure le giuste risposte ai cittadini. Queste risorse si potevano usare, ad esempio, per nuove assunzioni, in modo da smaltire anche le liste d'attesa, invece si è deciso diversamente. Tra l'altro con costi importanti, perché attorno a questa figura ci sono quelle di altri dirigenti che lavoreranno insieme”.

"Ora è inopportuna. Anche perché nell'organizzazione interna non sta cambiando nulla, la gestione è sempre la stessa malgrado i problemi sotto gli occhi di tutti: ci chiediamo con quale criterio un nuovo direttore può migliorare un ospedale se alla base rimane tutto uguale a livello organizzativo. E poi in che modo gratifica un'intera categoria? Si stanno portando delle importanti risorse verso direzioni sbagliate: sembra una nomina incentrata più sulla singola persona e poco su tutto il resto”

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