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Lunedì, 29 Aprile 2024

Nuova occupazione: nasce lo “Student Hostel” | VIDEO

Alcuni attivisti del Collettivo Universitario Autonomo hanno preso possesso di uno stabile in viale Filopanti

C’è una nuova occupazione in città: alcuni attivisti e attiviste del CUA (Collettivo Universitario Autonomo) hanno preso possesso di uno stabile in viale Filopanti 5/A. Si tratta dell’ex Istituto Zoni, "una residenza universitaria privata della fondazione Residenza universitaria internazionale" e che "da anni era lasciato alla polvere e al disuso", spiegano gli attivisti e le attiviste del collettivo. L'obiettivo è la nascita del "Glitchousing Project", un portale "per agevolare la ricerca di casa di studentesse e studenti, in guardia da fregature, palazzinari e speculatori".

"Alloggi per studenti non idonei a residenza Er.go"

L'edificio - ribattezzato "Student Hostel" prendendo in giro l'ex Student Hotel (ora Social Hub), l'alloggio universitario di via Fioravanti - possiede un centinaio di stanze con aree comuni, camere, cucine e bagni, un ampio salone all'ultimo piano e persino una grande terrazza esterna. "Da quanto il portone è stato chiuso definitivamente, tutto quello è stato abbandonato", racconta Giulia, studentessa e militante, "dopo mesi di proteste in cui abbiamo piantato le tende davanti all'università, di stanchezza e rabbia per una crisi abitativa a cui nessuno sta dando risposte, oggi siamo qui per chiedere all'ateneo e al Comune di intervenire". Dallo Student Hostel il collettivo chiede un incontro con la proprietà e l'università e che quest'ultima "compri l'immobile per metterlo a disposizione degli studenti e delle studentesse a cui non è stato assegnato un alloggio Er.go nonostante siano risultati idonei". Al Comune, invece, la richiesta consiste nel "mettere un tetto massimo agli affitti in città" e "limitare la costruzione dei grandi studentati privati e che il 50% delle loro stanze venga destinato a risolvere l'emergenza abitativa". Una volta che l'immobile sarà riconvertito in residenza per studenti, assicura il Giulia, "saremo ben felici di restituirne le chiavi".

Il portale per la ricerca di una casa

L'occupazione dell'ex Istituto Zoni è stata accompagnata dal lancio del sito del "Glitchousing Project", un elaborato portale online per la ricerca della casa e la mappatura - utilizzando consigli e recensioni degli studenti - di immobili privati e alloggi studenteschi di lusso ma anche strutture di co-abitazione e stabili occupati per creare nuove residenze. "Questo sito è stato progettato per connettere tutti gli universitari che cercano casa e aiutarli a trovare una sistemazione stando alla larga dalle fregature", sottolinea un'altra attivista, Anna, "è stato messo a punto grazie alla collaborazione di studenti, grafici e informatici, che hanno unito le loro competenze".

La risposta della proprietà

Nel pomeriggio è arrivata la risposta della Fondazione Rui: "L'edificio è in attesa di una ristrutturazione già prevista per il 2024, a luglio sono arrivate le autorizzazioni", ha fatto sapere in una nota la proprietà, che intende rendere l'immobile in viale Filopanti "la nuova sede del Collegio Torleone, che aprirà nel 2025 e aumenterà in modo significativo i posti letto disponibili". Il collegio Torleone ospita al momento 18 universitari italiani e nazionali. "Siamo consapevoli della gravità del problema del caro affitti per gli studenti", prosegue il presidente Giuseppe Ghini, "il nostro obiettivo è offrire un progetto formativo aperto a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche di provenienza".

Le reazioni della politica

Non si sono fatte attendere le reazioni della politica locale: "È gravissima l’occupazione di viale Filopanti 5/A, dell’ex Istituto Zoni, da parte del CUA, lo stesso collettivo violento che ci ha aggrediti poco più di un anno fa - scrive il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia -. Se qualcuno avesse dubbi sulla bontà di questi soggetti, o se avesse la memoria corta, ricordiamo anche che l’aggressione più violenta è stata fatta ai danni del presidente del gruppo consiliare, Stefano Cavedagna. Quella di oggi, poi, rappresenta l’ennesima occupazione abusiva a danno di privati in città: ad essere stata occupata è stata infatti una residenza universitaria che, a quanto ci risulta, verrà presto ristrutturata e valorizzata per ospitare studenti. È mai possibile che questi sedicenti rivoluzionari finiscano sempre per occupare degli immobili in fase di riqualificazione? Come fanno ad affermare di voler aiutare chi non trova casa e, contemporaneamente, occupare immobili che sono destinati a questo scopo? Se vogliono protestare, vadano da Lepore.  Guardacaso, però, dal Sindaco non vanno mai, gli studentati pubblici non li occupano mai, al palazzo comunale non li ha mai visti nessuno. Questo perché la Giunta li tollera. Lepore e Clancy prendano una posizione netta di condanna e facciano tutto quello che è in loro potere per coadiuvare lo sgombero dell’immobile. La smettano poi di strizzare l’occhio a questi personaggi. Dopo l’occupazione del Santa Giuliana, quella di Viale Filopanti è l’ennesimo scandalo bolognese".

Così invece Matteo Di Benedetto, capugruppo della Lega in Comune: "Il Cua ha occupato l’ex Istituto Zoni, su viale Filopanti. Ennesima occupazione abusiva da parte di soggetti violenti e facinorosi che vogliono imporsi sulla collettività con la forza. È una vergogna quello che sta avvenendo. Gruppi violenti che in tutta la città occupano abusivamente immobili non loro, nel colpevole silenzio del Sindaco e della Giunta. Il Sindaco prenda le distanze e condanni. Si dia disponibile a collaborare per ogni azione di sgombero e liberazione degli immobili. Tutte le istituzioni preposte si attivino. Non è possibile proseguire in questa direzione. Questo immobile, come gli altri occupati, va sgomberato quanto prima: la legalità va ripristinata. Lo stato di diritto, a Bologna, sta venendo meno".

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