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Cronaca San Donato / Via Giuseppe Tartini, 3

Orchestra Senzaspine, la nuova sede è ancora un'incognita: "Ripartire da zero sarà una sfida"

Il trasloco imposto dalla demolizione dell'ex mercato di San Donato che ospita l'associazione dal 2015. Il Comune pensa alla fiera. Ussardi: "Servono risposte"

Senzaspine e senza una nuova sede. Per i componenti dell’Orchestra che ha ridato vita all’ex mercato di San Donato l’incertezza sul futuro rischia di essere la nota stonata di questa stagione sinfonica. L’inizio della demolizione dell’attuale fabbricato è dietro l’angolo: entro la primavera, infatti, le ruspe daranno il via al progetto di ricostruzione completa e al posto dell’edificio storico sorgerà un nuovo polo multifunzionale dedicato agli spettacoli e alla cultura.

In alto mare

Così, a otto anni da suo insediamento avvenuto nel 2015, l’orchestra che oggi conta oltre quattrocento componenti under-35 ed è diventata una delle realtà musicali più apprezzate a Bologna dovrà traslocare. Per lei il Comune sta pensando a uno spazio all’interno della fiera riqualificato ad hoc. Ma è tutto ancora in alto mare: “Il dialogo con Bologna Fiere è iniziato ormai a giugno scorso - dice Tommaso Ussardi, direttore dell’orchestra insieme a Matteo Parmeggiani - Ma ancora non siamo arrivati a un accordo e visto che i tempi si stringono iniziamo a essere un po' preoccupati. Perché dal luogo in cui andremo dipenderà il destino di tutte le nostre attività”.

Il trasloco

Dopo aver brindato a Capodanno insieme al pubblico del Teatro Duse (il loro tradizionale concerto del 31 dicembre, “Bollicine”, fa registrare il pienone a ogni edizione), i Senzaspine speravano di iniziare il 2024 con una certezza in più. Anche perché il trasferimento, spiega Ussardi, è complesso: “Un lavoro di almeno un mese, a cui si aggiunge tutta la riprogrammazione delle attività estive e delle produzioni musicali dell’orchestra. In questo senso un preavviso più ampio può aiutarci, speriamo di avere una risposta entro metà febbraio. La nostra esigenza resta comunque quella di avere uno spazio abbastanza grande e sostenibile per poter continuare a offrire tutti i nostri servizi alla città come fatto finora”.

La scuola dell'Orchestra ogni anno organizza corsi inclusivi per bambini e bambine. Foto: Max Donati-2

Ottimismo

Prevale però l'ottimismo anche nei confronti della possibile nuova destinazione: “Sappiamo che l’impegno da parte dell’amministrazione c’è. Il Comune vuole rilanciare la fiera e siamo contenti che riponga questa fiducia nell’Orchestra Senzaspine. Per noi sarà una scommessa e una sfida, siamo sicuri che le nostre proposte sapranno attirare le persone anche in uno spazio che è più lontano dal centro e dalla zona universitaria”.

Il nuovo ex mercato non convince

Non è comunque facile recidere il legame con San Donato, dove la presenza dell’associazione non è soltanto legata alla musica ma ha contribuito a sviluppare un presidio di cultura e socialità che fa bene al quartiere: "Dovremo ripartire da zero, e questo ci spaventa un po' - conclude Ussardi -. Lasciare il Mercato è per noi davvero molto triste. Fin dal nostro arrivo ci era stato detto che l’edificio sarebbe aveva bisogno di lavori di ristrutturazione, poi alla fine del 2022 ci è stato presentato un nuovo  progetto, già concluso, che non prevedeva più il restauro bensì la demolizione. Inoltre caso vuole che non siamo stati coinvolti nella fase di progettazione della nuova struttura. E questo ci ha lasciato un po’ di amarezza poichè il nuovo progetto, per quanto innovativo e a emissioni zero, non sarà adatto per riproporre tutte le attività che oggi svolgiamo al Mercato. Se ci piacerebbe tornarci quando sarà pronto? È ancora presto per dirlo".

La scuola inclusiva

Fare uscire la musica classica dalla torre d'avorio mettendo in discussione l'etichetta di genere d'élite. E portarla al grande pubblico senza rinunciare alla qualità della proposta. È questo l'obiettivo dell'Orchestra Senzaspine fin da quando i due direttori, due amici uniti dalla stessa passione, hanno deciso di cimentarsi nel progetto. Nel 2015, la vittoria al bando "IncrediBol!" che sostiene le realtà culturali emergenti permette all'Orchestra di avere la sede permanente proprio all'ex mercato di San Donato. Qui, due anni più tardi, tre musiciste dell'orchestra contribuiscono alla nascita della scuola di musica che ogni anno organizza corsi per bambini e bambine con lo stesso approccio inclusivo: a prescindere dal loro livello di capacità, con costi che variano in base al benessere economico della famiglia e con borse di studio, dalle lezioni di strumento alla teoria fino al canto.

I direttori dell'Orchestra Senzaspine Matteo Parmeggiani (a sinistra) e Tommaso Ussardi (a destra). Foto: Max Donati-2

La Stagione sinfonica e operistica

Oltre ai suoi 400 e più componenti, l'Orchestra Senzaspine ha stretto negli anni collaborazioni internazionali con solisti e accademie. Ed è con gli appuntamenti della Stagione sinfonica e operistica che il pubblico può vederli all'opera in tutta la loro fantasia. Ogni anno l'Orchestra porta nei teatri di tutta l'Emilia Romagna la propria produzione musicale: sono le serate in cui in platea c'è un tasso di giovani più alto che altrove. Nei loro concerti i grandi classici vengono rivisitati e resi nuovamente attuali, senza però snaturarne la ricercatezza, aggiungendo quel pizzico di imprevedibilità che è uno dei motivi per cui le persone pagano il biglietto: sul palco la lirica si mescola con l'immaginario pop e i travestimenti colorati. Figaro diventa un hispter anticonformista, mentre in "Filmusic", tributo alle colonne sonore cinematografiche più celebri, a dirigere l'orchestra è un tirannosauro.

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