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Cronaca

Quartieri e periferie: lotta alla povertà educativa, 6,6 milioni dal Comune

In ogni quartiere sono emersi luoghi “prioritari”, anche grazie ai dati sulla fragilità. Finanziati 11 progetti e un progetto per ognuno dei 6 distretti dell’area metropolitana

Sfida alle povertà educative dal Comune di Bologna: un investimento da 6,6 milioni di euro per rafforzare le istituzioni culturali comunali, promuovere la cultura tecnica, l’innovazione sociale, il welfare culturale, l’inclusione digitale, lo sport e l’associazionismo, in collaborazione con la Città Metropolitana. 

4 milioni di euro saranno dedicati al rafforzamento di musei, biblioteche e teatri attraverso progetti orientati soprattutto a sviluppare attività per i più giovani: corsi, laboratori, didattica. Alla promozione della cultura tecnica e all’innovazione sociale sono dedicati 1,7 milioni di euro. Allo sport e all’associazionismo sono destinati rispettivamente 300.000 euro in tre anni. Sono invece 150.000 gli euro dedicati rispettivamente a progetti di welfare culturale e nuove competenze digitali.

I bandi sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa dalla vicesindaco Marilena Pillati e dall'assessore alla Cultura e Sport Matteo Lepore. 

Dal percorso Laboratori di Quartiere 2017, è emerso il bisogno di creare opportunità per i più giovani e le famiglie. In ogni quartiere sono emersi luoghi “prioritari” - anche grazie ai dati sulla fragilità e alle segnalazioni - con proposte di progettualità per rispondere a diversi tipi di bisogni. I report dei bisogni emersi sono disponibili al sito web comune.bologna.it/pianoinnovazioneurbana.

BANDO CULTURA TECNICA E INNOVAZIONE SOCIALE: SAPER FARE

Contrasto al disagio, l’esclusione sociale e creazione di nuove opportunità occupazionali per i giovani bolognesi attraverso la diffusione della cultura tecnica, la qualificazione e l’innovazione dei percorsi educativi e formativi e la messa a disposizione di spazi e tecnologie. Questo l'obiettivo che il Comune si pone in relazione alle giovani generazioni della propria comunità, una scelta politica che a fine mese si concretizzerà con la pubblicazione di un bando - a partire dal 29 giugno 2018 - da 1,7 milioni di euro. Con il bando si chiede agli operatori del Terzo settore di presentare progetti per nuovi servizi di prossimità sostenibili nel tempo, rivolti ai cittadini di 17 aree urbane a elevata criticità socio-economica - cosiddette aree bersaglio - e per creare nuove opportunità di occupazione per i giovani attraverso azioni di diffusione e sviluppo di cultura tecnica e scientifica, disseminazione di competenze e conoscenze professionali, sperimentazione di strategie di innovazione sociale, attivazione di laboratori inclusivi ed esperienze informali.
I servizi di prossimità dovranno essere progettati e realizzati con il coinvolgimento, tra gli altri, dei giovani che vivono nelle aree bersaglio, mettendo in valore le loro competenze tecniche e scientifiche, in stretta relazione con i loro percorsi educativi. Il Comune insieme alla Città metropolitana ha individuato le 17 aree bersaglio e gli obiettivi e risultati attesi, nonché alcune linee progettuali per orientare i soggetti del terzo settore che dovranno presentare i progetti coinvolgendo scuole ed enti di formazione, imprese profit e non, nonché altri soggetti che sui territori contribuiscono allo sviluppo di comunità. 
Per l'attuazione dei progetti i soggetti del Terzo settore potranno beneficiare dei contributi messi a disposizione del Comune nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014-2020”, adottato dalla Commissione Europea e finanziato dai Fondi Strutturali. Le ricadute sui territori dovranno essere: sviluppo economico e sociale, coesione territoriale, prevenzione di marginalità e degrado. La sovvenzione per ciascun progetto va da un minimo di 80.000 a un massimo di 100.000 euro. Saranno finanziati 11 progetti nella città di Bologna e un progetto per ognuno dei 6 distretti dell’area metropolitana. 

Aree bersaglio: 
1. Casteldebole (Borgo Panigale-Reno)
2. Birra / Lungo Reno (Borgo Panigale-Reno)
3. Bolognina (Navile)
4. Pescarola/ Pizzoli (Navile)
5. Saffi (Porto-Saragozza) 
6. Cirenaica e Piazza Spadolini (San Donato-San Vitale)
7. Croce del Biacco e Piazza dei Colori (San Donato-San Vitale)
8. Pilastro (San Donato-San Vitale)
9. Centro storico (Santo Stefano)
10. Via Abba e dintorni (Savena)
11. Due Madonne / via Genova (Savena)
12. Riola (Appennino Bolognese)
13. Marconi, Quartiere Forum, Pedagna, Vallata Santerno (Imola)
14. Comuni di Baricella e Galliera (Pianura Est)
15. Osteria Nuova; Suor Teresa Veronesi - Sant'Agata Bolognese; San Matteo della Decima;
San Giacomo del Martignone - Anzola dell'Emilia; Palata Pepoli - Crevalcore; Longara - Calderara di Reno (Pianura Ovest)
16. Quartiere San Biagio/Marullina a Casalecchio di Reno, quartiere di via Tasso e via Romita a Zola Predosa, area di Borgo Colle Ameno a Sasso Marconi (Reno, Lavino Samoggia)
17. Loiano e Monghidoro (San Lazzaro)

Nomisma supporterà l’Amministrazione comunale con un affiancamento tecnico al progetto in tutte le sue fasi e offrirà un costante supporto al monitoraggio dell’attuazione dei progetti e dei risultati conseguiti, al fine di identificare fattori di successo ed eventuali situazioni critiche su cui intervenire tempestivamente. Nomisma dedicherà grande attenzione al supporto tecnico ai beneficiari dei progetti, sia nella fase di progettazione, che in quella di attuazione e rendicontazione.

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