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Cronaca

Poliziotti arrestati: movimenti di denaro sospetti e "fuga" di documenti

Documenti riservati in mano a persone non autorizzate: sentita in merito Fiorenza Maffei, dell'ufficio del personale. Continuano interrogatori vittime: minacciati per tacere aggressioni

Continuano le indagini sui poliziotti arrestati perchè presunti autori di rapine a danni di spacciatori durante alcune operazioni di controllo. Sono spuntati movimenti sospetti di denaro si loro conti correnti bancari, su cui si cerca di far luce. Così come si cerca di approfondire come  alcuni documenti riservati siano potuti arrivare in mani non autorizzate. Infine, ieri sono comparsi davanti al Gip i quattro agenti arrestati, tutti durante l'interrogatorio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nel frattempo continuano ad essere ascoltati anche testimoni e vittime.

MOVIMENTI DENARO AMBIGUI. Dagli accertamenti sui conti correnti bancari dei quattro poliziotti arrestati a Bologna sono emersi una serie di piccoli versamenti in contanti protratti nel tempo. E' uno dei dettagli emersi dall'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Valter Giovannini. La Guardia di Finanza ha controllato i conti per un anno e mezzo, andando a ritroso dall'ottobre 2011, dove si colloca la prima delle due rapine a stranieri imputata ai quattro. Sono così saltati fuori piccoli versamenti in contanti (100-300 euro), fatti in quantità diverse dai diversi indagati. Gli inquirenti mirano ora a capire se queste somme (non riconducibili allo stipendio che viene accreditato direttamente in banca) possa essere ricondotto a entrate giustificabili o meno.

DOCUMENTI RISERVATI IN MANI NON AUTORIZZATE. Sono stati sentiti un poliziotto in servizio all'ufficio del personale e la dirigente dell'ufficio, Fiorenza Maffei, in merito ad un dettaglio emerso dall'inchiesta su cui gli inquirenti vogliono fare chiarezza. E' stata infatti acquisita agli atti una copia di uno dei decreti di sospensione dal servizio che furono notificati agli arrestati il giorno dell'arresto. La copia è stata ritrovata nella disponibilità di un non appartenente a forze di polizia e inoltre era una copia non firmata, un dettaglio che fa capire che si tratta di una copia 'sfuggita' al circuito regolare prima che arrivasse alla firma del Questore. Visto che i decreti vengono redatti appunto all'ufficio del personale, le due persone sono state sentite per cercare di ricostruire che percorso possa aver fatto la copia 'clandestina' del decreto.
Alla fine il nodo intorno al documento misterioso è stato sciolto dal legale degli agenti indagati.

MINACCE ALLE VITTIME. Proseguono intanto le audizioni in procura. Ieri mattina è stato sentito uno dei due stranieri rapinati il 20 ottobre. Il ragazzo ha confermato di essere stato avvicinato ad ottobre poco dopo l'aggressione da poliziotti delle volanti che gli 'consigliarono' di ritirare la denuncia, invito ribadito poi di recente in una telefonata arrivata dagli stessi poliziotti, e perfino da due agenti del commissariato Due Torri che lo raggiunsero a casa. La sua dichiarazione è stata messa a verbale.

 

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