Due agenti condannati a tre mesi di carcere: perquisizione arbitraria e falso ideologico
Durante un controllo in zona Montagnola identificarono tre senegalesi: per due di loro nessun problema, al terzo, nonostante carta d'identità e permesso di soggiorno, fu chiesta perquisizione
Due agenti delle Volanti della Questura di Bologna sono stati condannati per falso ideologico e perquisizione arbitraria a due anni e tre mesi di reclusione, pena non sospesa, dal tribunale presieduto da Michele Leoni. Si tratta del capopattuglia M.L, 40 anni, e del collega S.V, 33, per i quali l'accusa aveva chiesto una pena di tre anni.
I fatti risalgono al 2009. Durante un controllo in zona Montagnola, la Volante identificò tre senegalesi. Per due di loro il controllo finì senza problemi, al terzo, nonostante l'esibizione di una carta d'identità e della fotocopia del permesso di soggiorno, furono fatte svuotare le tasche e poi gli fu chiesto di farsi sottoporre a controlli più approfonditi, che rifiutò di fare all'aperto.
Fu portato in questura, dove fu fatto spogliare e gli fu chiesto di fare delle flessioni, alla ricerca di eventuali corpi di reato, che però non emersero. Fu quindi denunciato per rifiuto di declinare le proprie generalità, ma non gli fu rilasciato alcun verbale di perquisizione. Per questo l'immigrato fece denuncia. L'inchiesta fu affidata alla Pm Rossella Poggioli, che ottenne prima il rinvio a giudizio, poi la condanna dei due agenti.